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Il sit-in a Vicenza

Il cantante Povia con i No pass: «Viviamo una “tontocrazia”»

Povia sul palco allestito a Campo Marzo (Colorfoto)
Povia sul palco allestito a Campo Marzo (Colorfoto)
Povia sul palco allestito a Campo Marzo (Colorfoto)
Povia sul palco allestito a Campo Marzo (Colorfoto)

La protesta contro il green pass corre sulle note delle canzoni di Povia. Il cantautore, che nel 2006 vinse il Festival di Sanremo, è stato il protagonista della manifestazione di ieri pomeriggio all’esedra di Campo Marzo organizzata dal popolo “No pass”. Prima di lui si erano alternati sul palco alcuni relatori che hanno lanciato gli immancabili attacchi al premier Draghi, alle Big Pharma, ai potenti del mondo e agli organi di informazione. 

Il cantautore si presenta a Campo Marzo in ritardo rispetto alla scaletta. Qualcuno sventola le bandiere con il Leone di San Marco e Povia prende lo spunto per pubblicizzare l’uscita del suo prossimo brano «che si chiamerà proprio “Serenissima” - sottolinea -. E a chi mi critica dicendo che approfitto di queste occasioni per farmi pubblicità e promuovere il mio disco, dico che è vero». Partono i primi applausi, ai quali ne seguiranno molti altri. 

«Ho partecipato a quattro Festival di Sanremo: ne ho vinto uno e gli altri tre li stavo per vincere, ma poi hanno fatto dei giochini - afferma Povia -. È possibile che io sia l’unico a venire in piazza? Sono disperato. Io il lavoro non ce l’ho più perché difficilmente rientrerò nel circuito mainstream e tornerò in Rai o a Mediaset. Erano venuti anche da me per le campagne (pro vaccino, ndr) ma ho detto di no a tutte le proposte che mi hanno fatto». 

Prima di cominciare a cantare, c’è tempo per altre considerazioni personali. Da «non siamo in una dittatura, siamo in una “tontocrazia” dove sono i tonti a comandare» alla denuncia di presunte commistioni di interessi tra le grandi case farmaceutiche e i potenti del mondo. 

Dopodiché c’è spazio per la musica, ma con una premessa da parte del cantautore: «Tratto temi sociopolitici in musica, ma queste canzoni a Sanremo non le hanno prese», dice sarcastico. Povia attacca con “Io non sono democratico” dove se la prende con i «finti democratici». Poi è la volta di “Liberi di scegliere” con «l’Unione europea che ci vincola, poi si divincola e ai politici li svincola e a noi ci pungola, ma si arriverà che prima o poi ogni razza si inc...a e diventeremo noi la vera reazione avversa». Seguono una “cover” di “Bella ciao” e “Vorrei avere il becco”, il brano con cui ha trionfato al Festival e al quale cambia il finale per adattarlo alla situazione attuale: «Ci sveglieremo la mattina, magari senza mascherina». E il popolo “No pass” applaude. 

 

Valentino Gonzato

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