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La lotta al virus

L'Italia da oggi è più gialla: attesa per le decisioni di Draghi. Dal 15 sì agli spostamenti tra regioni?

Foto Marchiori
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Si è aperta all'insegna del giallo sempre più diffuso - con regole e misure meno rigide per gran parte del territorio nazionale - e del rosso localizzato la settimana alla fine della quale sarà probabilmente il nuovo governo di Mario Draghi a prendere le sue prime decisioni per il contrasto alla pandemia.

Sulla base dei report Covid diffusi dall'Istituto superiore di sanità con l'indice Rt che si attesta a 0.84, da oggi anche la Sardegna torna del colore che indica minime restrizioni, unendosi ad altre 15 regioni (tra cui il Veneto) e alla Provincia autonoma di Trento. Ma inizierà anche il lockdown in Alto Adige, deciso per tre settimane dalle autorità locali, così come in provincia di Perugia e in alcuni comuni del ternano e abruzzesi. Il resto d'Italia - Puglia, Sicilia e la parte restante dell'Umbria - resterà arancione.

 

Passato il primo weekend in giallo per la maggior parte del Paese, con folle in città e sulle spiagge, mentre l'epidemia appare stabile su numeri ancora alti, ci si avvia ad un'altra scadenza importante: la fine del divieto di spostamento tra Regioni (anche gialle) il 15 febbraio, con la decadenza del decreto varato per le feste di Natale. Bisognerà vedere cosa deciderà il nuovo esecutivo guidato da Draghi, che secondo alcune previsioni potrebbe giurare prima di venerdì, proprio il giorno del monitoraggio settimanale della cabina di regia e delle eventuali ordinanze del ministro della Salute. 

«Sarà il nuovo governo a fare una valutazione, sulla base del quadro epidemiologico, sulla mobilità tra le Regioni - ha detto giorni fa il ministro uscente degli Affari regionali Francesco Boccia - nelle diverse fasce e in particolar modo in fascia gialla, anche perché eventuali misure limitative necessitano di un apposito decreto». La fine del divieto di spostamento tra regioni viene invocata tra gli altri dai gestori di impianti sciistici, la cui riapertura, ma solo nelle zone gialle, è stata già avallata dal Comitato tecnico scientifico e prevista proprio per il 15 febbraio.

 

LE DATE CHIAVE

Queste le date chiave e le scadenze previste per i prossimi giorni:

- 12 febbraio: il giorno del monitoraggio per il cambio di colore delle regioni

- 15 febbraio: scade il decreto che vieta lo spostamento tra le regioni

- 15 febbraio: secondo il Dpcm in vigore riaprono gli impianti da sci

- 22/28 febbraio: inizia il confronto tra governo e Regioni in vista del nuovo Dpcm

- 5 marzo: scade il Dpcm che dispone il coprifuoco tra le 22 e le 5, la chiusura serale di bar e ristoranti e la chiusura di palestre, piscine, cinema e teatri

 

ZONA GIALLA, LE REGOLE

Coprifuoco e spostamenti - Il coprifuoco è fissato dalle 22 fino alle 5. Dopo quell’ora ci si può muovere solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Per spostarsi in quegli orari bisognerà fare un’autocertificazione. Resta l’obbligo di mascherina anche all’aperto, a eccezione dei bambini sotto ai sei anni, di chi svolge attività sportiva e di chi ha patologie. Fino al 15 febbraio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, tranne quelli per esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute.

Visite - Una sola volta al giorno è permesso spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle che già vivono nella casa di destinazione. Chi si sposta può portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Scuola - Le scuole superiori adottano la didattica in presenza almeno al 50 per cento ed entro il limite del 75 per cento. Per medie ed elementari resta la didattica in presenza, ma con l’obbligo di mascherina per i bambini con più di sei anni. Le università organizzano la didattica con le autorità regionali.

Bar e ristoranti - Per bar e ristoranti restano le regole di apertura dalle 5 alle 18, consegna a domicilio consentita, asporto possibile con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. I musei possono rimanere aperti dal lunedì al venerdì tranne nei giorni festivi.

Cinema, teatri e sport - Rimangono chiusi i cinema, i teatri, le sale scommesse, le sale da gioco, le discoteche, le sale da ballo, le sale da concerto, le palestre, le piscine, i parchi tematici, le terme, i centri benessere. I negozi sono aperti ma i centri commerciali sono chiusi nel weekend. Chiusi gli impianti sciistici fino al 15 febbraio, previa autorizzazione delle autorità regionali, in base alla situazione sanitaria.

 

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MICRO ZONE ROSSE

Saranno istituite, tuttavia, delle micro zone rosse per tenere sotto controllo la circolazione di varianti del virus. Da oggi fino al 21 febbraio in Umbria, nei comuni della Provincia di Perugia e in quelli di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della Provincia di Terni, un'ordinanza della Regione prevede l'entrata in vigore delle misure più restrittive.

In Toscana a causa della presenza di casi di variante brasiliana e sudafricana l'area di Chiusi nel senese sarà "in rosso" per una settimana. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado e l' attivazione della didattica a distanza.

Disposizioni "particolari" anche in Abruzzo, dove torna la didattica a distanza per le scuole superiori, mentre sarà zona rossa l'area di Tocco da Casauria. Infine in Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci ha previsto già da venerdì scorso l'entrata in vigore della zona rossa per Tortorici nel messinese.

 

I 27 COMUNI DEL MOLISE

Zona rossa in Molise, con restrizioni e misure più severe per 27 comuni. Lo stabilisce l'ordinanza firmata dal governatore Toma, che introduce la svolta per contrastare la diffusione del coronavirus. I comuni interessati dall'ordinanza sono Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi.

 

LOCKDOWN IN ALTO ADIGE

Tre settimane di lockdown per l'Alto Adige. "Chiusi bar, ristoranti, buona parte dei negozi e strutture ricettive del turismo" è quanto stabilito dalla Giunta provinciale. "Didattica a distanza per scuole elementari (da mercoledì 10), scuole medie e scuole superiori" da oggi. "Dopo le vacanze di Carnevale, elementari e medie torneranno alle lezioni in presenza, una settimana di Dad in più per le superiori. Divieto di spostamento dal proprio comune di residenza se non per motivi di lavoro, di salute e di necessità".

 

MUTAZIONI E CAMPAGNA VACCINALE

Ma sono anche altre le sfide che attendono l'ex numero uno della Banca centrale europea nel suo ruolo di presidente del Consiglio. I lockdown localizzati in Umbria e Abruzzo e quello cosiddetto di Carnevale in Alto Adige sono dovuti in gran parte alla scoperta di casi di variante inglese del coronavirus. E la minaccia costituita dalle mutazioni - anche quella sudafricana e quella brasiliana - si intreccia alla campagna vaccinale, che ha accumulato circa tre settimane di ritardo a causa dei pesanti tagli delle aziende alle forniture di dosi. Il siero di AstraZeneca è arrivato invece con due giorni di anticipo e le 250 mila fiale del primo carico saranno somministrate da martedì agli under 55 in buona salute, a partire da insegnanti e membri delle forze dell'ordine.

Contestualmente si procederà a completare la vaccinazione di sanitari e ospiti delle Rsa e si procederà con quella degli ultraottantenni. Queste ultime categorie hanno avuto destinati i vaccini Pfizer-BioNtech e Moderna, per un totale di oltre 2,5 milioni di dosi somministrate finora e oltre 1,1 milioni di italiani che hanno ricevuto anche il richiamo e sono quindi davvero vaccinati. L'obiettivo è immunizzare 4 milioni e mezzo di persone entro fine aprile.

«Completare la campagna vaccinale» è tra gli obiettivi indicati da Draghi nel suo finora unico breve discorso, al Quirinale.

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