<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Economia

Il panettone fa gola. «Bussano per comprarci. Loison per ora non cede»

«Abbiamo un brand forte e tutte caratteristiche per essere ipervalutati. E ci autofinanziamo completamente: non ci sono motivi per vendere»

I panettoni fanno gola. E non solo perché si avvicina il momento clou dell’anno e alla dolciaria Loison si lavora a ritmo serrato: 100 persone, due turni da mezzanotte alle 22 sei giorni su sette, pallet in partenza per Olanda, Svizzera, Inghilterra, Germania, pure per i Paesi in questo momento più “complessi” a causa della guerra come Ucraina e Russia. A Sydney sono già arrivati a destinazione. Ma i panettoni sono appetibili anche perché a Costabissara, sede della Loison, bussano in tanti.

Molte richieste per l'azienda dolciaria di Costabissara

Il faldone colore rosso è alto così: fondi, società di M&A, intermediari, specialisti delle vendite strategiche nel comparto alimentare, investment bank. Del resto la liquidità di questi tempi non manca e le eccellenze sono nel mirino, come si è visto da una serie di operazioni anche nel comparto alimentare portate a termine nel Vicentino. «Sono almeno 10 anni che bussano da noi - confessa Dario Loison, 60 anni, terza generazione alla guida dell’impresa dove, da 30 anni, ha investito tutto se stesso -: del resto abbiamo tutte le caratteristiche per essere ipervalutati. Siamo una piccola azienda, abbiamo un prodotto e un marchio forte e affidabile che parla nel mondo». E risponde così a chi bussa: «Per ora e prima di 3-4 anni non ha senso e non se ne parla. Non abbiamo alcuna esposizione bancaria, ci autofinanziamo in tutto, cresciamo con le nostre gambe».

L'azienda ha un fatturato di 12,5 milioni

E la crescita nel 2021 è stata “monstre”: il bilancio parla di 12,5 milioni di fatturato, +40% rispetto al 2020, oltre il 60% dei ricavi dalle vendite all’estero, in oltre 65 Paesi. Ma Loison resta con i piedi per terra e stima un «consolidamento» per quest’anno e una crescita graduale negli anni successivi. Il 2021 del resto è stata una cavalcata per far fronte alle richieste del mercato durante la pandemia, a cui Loison ha saputo far fronte con la lungimiranza di un magazzino di materie prime approvvigionato per tempo, compresi le latte e il packaging per il confezionamento. E con una qualità ulteriormente alzata. Il 2022 continua a macinare, ma volutamente senza picchi: «crescita tranquilla e sostenibile» che vede, nei primi 9 mesi dell’anno, un incremento nei mercati esteri. «In questo momento abbiamo 500 clienti esteri tra delicatessen e gourmeterie, tutti legati direttamente a noi».

Un nuovo stabilimento con cupole a "panettone"

Consolidamento Il nuovo stabilimento ha le cupole che richiamano la forma del panettone: sarà a pieno regime il prossimo anno. Ma è già allestito ed è stata corsa contro il tempo per far arrivare gli scaffali e poter organizzare la logistica di prodotti e materie prime. E presto si illumineranno gradini e vetrate. E si sposteranno processi produttivi e “Sonia design”, il marchio fatto crescere da Sonia Pilla, compagna di vita e di lavoro che “veste” panettoni e dolci, sempre più aperto a dettagli e merchandising. Una fucina di creatività che ha superato il panettone stagionale per lavorare tutto l’anno.

Ma è inevitabile che oggi il profumo è più intenso, la lievitazione di 72 ore è a getto continuo, l’impastatrice a pieno ritmo, il processo è al suo culmine aiutato, in alcune fasi, dalla tecnologia. Il museo interno è un pezzo di storia di pane e dolci, nella biblioteca ricca di testi anche 60 tesi di laurea sulla Loison, diventato un caso di studio in testi universitari. Del resto nel 1996 Dario Loison è stato precursore dell’e-commerce. E lo storytelling, con i suoi cataloghi da collezione, lo fa da 20 anni a questa parte. «Il mio motto è “less talks, more facts”, meno parole, più fatti». Il futuro? «Un domani deciderà mio figlio». Edoardo, quarta generazione, studi di Economia, già operativo, si guarda indietro: «Qui c’è una vita di sacrifici. Proseguiamo tranquilli».

Roberta Bassan

Suggerimenti