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Trenta animali
predati in 8 mesi
«È stato il lupo»

di Gerardo Rigoni
Ormai accertata la presenza del lupo tra le montagne vicentine
Ormai accertata la presenza del lupo tra le montagne vicentine
Ormai accertata la presenza del lupo tra le montagne vicentine
Ormai accertata la presenza del lupo tra le montagne vicentine

Lupi nel vicentino e precisamente sull'ltopiano? Cacciatori ed appassionati escursionisti non ne hanno dubbi. Certezze confermate anche dai numeri con 30 animali predati in 8 mesi nella sua riserva di caccia di Gallio.

Sono oltre trenta animali predati in otto mesi nell'azienda faunistico venatoria di Gallio. Caprioli, mufloni e camosci che l'azienda, che dal 1963 gestisce su concessione del Comune e della Provincia di Vicenza parte del territorio comunale, si sono visti abbattere fin dalla primavera. E sul colpevole, o colpevoli, i cacciatori galliesi non hanno grossi dubbi. Tutti puntano il dito contro il lupo. «É da tempo che segnaliamo questo problema – spiega il presidente dell'azienda Roberto Munari –. Ma le forze in campo sono decisamente esigue e le capacità di celarsi da parte dei predatori rende davvero difficile la loro individuazione».

«Che possono essere cani inselvatichiti – si chiede Munari – Forse qualche predazione può essere attribuito a branchi di cani persi o sfuggiti ai loro padroni. Ma sono animali che si vedono con più facilità. Ed invece, come insegna l'orso M4, il predatore “naturale” è più cauto. Noi abbiamo fatto anche una denuncia contro ignoti per vedere se si riusciva a destare qualche reazione dagli organi preposti alla fauna selvatica. Ma fino alle notizie di questi giorni tutto taceva».

Gallio è stato pioniere nella gestione della fauna selvatica gestendo le zone in concessione con l’intento di valorizzare e recuperare aree di notevole interesse ambientale e dalle elevate potenzialità faunistiche, applicando un’oculata regolamentazione dell’attività venatoria e di tutte le attività ad essa connesse per un ottimale mantenimento degli ambienti naturali. Tanto che negli anni sono ricomparsi cervi, mufloni, camosci e, più di recente, la starna selvatica.

Sul fatto che possa essere ritornato il lupo il comandante regionale del corpo forestale dello Stato, Daniele Zovi, non ha dubbi. Anche se per ora non rivela la località dove è stato visto il lupo.

«La riappropriazione del bosco e delle montagne di predatori e fauna tradizionale è inevitabile – commenta –. Fa parte del riequilibrio naturale a cui si associa un abbandono della montagna di un tipo di agricoltura e di lavorazione boschiva. Che poi questi avvistamenti siano di animali di passaggio o che intendono ristabilirsi definitivamente dipende molto da fattori indipendenti alla volontà dell'uomo. In Lessinia i lupi hanno progredito (sette cuccioli nati nel 2015) mentre nel Friuli Venezia Giulia, dove pensavamo potesse fermarsi considerando certe zone particolarmente idonei, è solo transitato per poi proseguire verso l'est europeo».

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