VICENZA. La Guardia di Finanza di Vicenza ha trasferito alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati 14 opere d’arte che erano state confiscate ad Andrea Ghiotto accusato di frode fiscale.
Nel luglio 2009 i finanzieri di Arzignano, nell’eseguire una misura cautelare nei confronti dell’indagato, nel frattempo resosi irreperibile, avevano trovato 14 opere, fra dipinti, sculture, serigrafie e stampe, di artisti contemporanei di nota fama, del valore superiore ai 200 mila euro. Le opere, pertanto, furono sottoposte a sequestro preventivo, poi convalidato dal Tribunale di Vicenza. Nel 2016, la Corte d’Appello di Venezia aveva ritenuto fondate le accuse mosse all’indagato dai magistrati berici, confermando la condanna di primo grado, emessa nel 2014, a 6 anni e 6 mesi di reclusione per bancarotta ed evasione fiscale, riducendola tuttavia di due mesi, più una provvisionale di un milione da pagare al Fisco per danno d’immagine ed altrettanto alla curatrice fallimentare della società sportiva di cui l’uomo era presidente. L’indagato era accusato di aver evaso 13 milioni di euro mediante false sponsorizzazioni della società sportiva che gestiva la pubblicità del calcio a 5.
In seguito, la Corte di Cassazione ha parzialmente accolto il ricorso presentato dal condannato in relazione all’avvenuta prescrizione di alcuni capi d’imputazione, rigettando per il resto il gravame e confermando la confisca di quanto già sottoposto a sequestro. Tra le opere d’arte confiscate figurano un’idropittura di Gastone Biggi, un olio su tela di Mark Kostabi, due accumulazioni, un’inclusione e una scultura del francese Armand Pierre Fernandez, tre sculture dell’artista Paola Epifani, due dipinti su tela di Marco Lodola, un’opera realizzata con tecnica mista su carta di Jacques Villegrè, una serigrafia su carta di Mimmo Rotella ed infine una stampa su concessione eseguita dall’artista Dan Breus.