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Sesso, furti e rapine
Otto anni di reati
ma è a piede libero

di Valentino Gonzato
Un’auto della polizia durante uno dei tanti blitz effettuati dagli agenti al residence Campiello. ARCHIVIO
Un’auto della polizia durante uno dei tanti blitz effettuati dagli agenti al residence Campiello. ARCHIVIO
Un’auto della polizia durante uno dei tanti blitz effettuati dagli agenti al residence Campiello. ARCHIVIO
Un’auto della polizia durante uno dei tanti blitz effettuati dagli agenti al residence Campiello. ARCHIVIO

Da quando ha messo piede in Italia, otto anni fa, Maria Brindusa, romena di 27 anni, di professione prostituta, ha collezionato pagine di denunce, soprattutto per furti e rapine, e un paio di condanne. Ciò nonostante, la giovane che per anni è stata di casa al residence Campiello, dove occupava abusivamente uno degli appartamenti di viale San Lazzaro 108, ha trascorso in galera solamente una manciata di giorni. Non sono poi mancate le multe per aver esercitato la prostituzione nella zona dove è vietata: ne ha ricevute più di una cinquantina, ma non ne ha pagata nemmeno una. Infine, il capitolo espulsioni. Per due volte la straniera è stata accompagnata alla frontiera con il divieto di tornare in Italia fino al 2018. Tutta fatica sprecata: Brindusa ha subito rimesso piede nel Belpaese. Dove continua a fare quello che le riesce meglio: adescare per strada clienti in cerca di un rapporto sessuale a pagamento, attirarli in un appartamento e derubarli con la complicità del fidanzato di turno.

I PRIMI GUAI. La romena si era trasferita in città quando aveva 17 anni. Il primo guaio con la giustizia era arrivato due anni più tardi. Negli ultimi giorni del 2008 la ragazza era stata arrestata dalla polizia assieme allo storico fidanzato Narcis Toropoc, all’epoca ventitreenne, con l’accusa di rapina. I due avevano inventato una tecnica quanto meno originale e cercavano di farla franca sfruttando il fatto che le vittime si vergognavano non poco ad ammettere di essere state alleggerite dei soldi contenuti nel portafoglio. Lei attirava gli uomini in un bilocale del Campiello, lui spuntava fuori all’improvviso da un armadio o da sotto il letto e li derubava. Con questo modus operandi, secondo le forze dell’ordine, la prostituta (non sempre con lo stesso partner) ha mietuto decine di vittime. E continua a farlo. Spesso, però, le è andata male. Come dimostrano le denunce e gli arresti messi insieme negli anni. Con l’accusa di rapina, Brindusa è stata condannata in via definitiva a scontare due anni e mezzo di carcere. L’ultimo furto ai danni di un cliente lo ha commesso l’altra notte assieme al nuovo compagno. La vittima, però, ha raccontato tutto alla polizia e li ha fatti finire nei guai. Poche ore dopo, Brindusa è stata denunciata anche per un furto commesso in un supermercato.

LA PRIMA ESPULSIONE. Nel luglio 2013 la squillo era stata accompagnata all’aeroporto e rispedita in patria. Il provvedimento era stato eseguito dall’ufficio immigrazione, mentre gli agenti delle volanti, dopo averla rintracciata, l’avevano “scortata” fino al volo: centosessanta euro di biglietto per lasciare l’Italia, con il divieto di tornare fino al 2018. Il giorno dopo, però, Brindusa è tornata in città, infischiandosene del provvedimento emesso dalla questura. È poi arrivata una seconda espulsione, ma anche questa non è servita a nulla. «Il mio uomo ha bisogno di me e devo aiutarlo. E poi almeno qui un posto dove stare e degli amici li ho», era stata la scusa accampata dalla romena raccolta dal GdV.

LE OCCUPAZIONI. Anche i divieti di dimora in città che i giudici le hanno imposto più volte, non hanno impedito a Brindusa di continuare a vivere senza averne diritto in un appartamento del Campiello. Negli ultimi giorni, però, si è trasferita in un’abitazione in via Dian. La polizia sta verificando se anche questo alloggio sia stato occupato abusivamente. Qualora fosse così, la giovane collezionerà un’altra denuncia. L’ennesima di questi 8 anni.

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