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Vicenza

Piano per Campo Marzo
In attesa dell’esercito
aumentano le pattuglie

In attesa dell’esercito aumentano le pattuglie delle forze dell’ordine a Campo Marzo. COLORFOTO
In attesa dell’esercito aumentano le pattuglie delle forze dell’ordine a Campo Marzo. COLORFOTO
In attesa dell’esercito aumentano le pattuglie delle forze dell’ordine a Campo Marzo. COLORFOTO
In attesa dell’esercito aumentano le pattuglie delle forze dell’ordine a Campo Marzo. COLORFOTO

Achille Variati: «Ho ufficialmente chiesto l’aiuto dell’esercito». Umberto Guidato: «Valuteremo la richiesta con la massima attenzione». Giuseppe Petronzi: «Incrementeremo da subito le forze in campo». Sindaco, prefetto e questore lasciano il tavolo del Comitato per l’ordine pubblico e sicurezza (con il comandante del reparto operativo dei carabinieri Alessandro Giuliani e Fabio Dametto, vicecomandante provinciale della guardia di finanza) dopo due lunghe riunioni, qualche giorno di riflessione e tanti approfondimenti. All’ordine del giorno c’era solo un punto: risolvere le criticità di Campo Marzo, «perché le cose malgrado la vigilanza continua non vanno come dovrebbero», sentenzia il sindaco. Ci si aspettava una soluzione, dunque. E nel corso della conferenza stampa che riassume il lavoro svolto ne vengono portate tre. Una immediata: l’incremento delle pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Una prossima: la stesura di un «patto per la sicurezza». E una inedita: la presenza dell’esercito.

L’ESERCITO. La premessa è di Achille Variati. «Serve un ulteriore giro di vite a Campo Marzo - ammette - perché è inaccettabile che diventi un luogo autonomo e fuori dalle regole. Non esiste. È un parco cittadino dove tutti devono avere il diritto di andare e stare in tranquillità. Ecco perché ho chiesto di avere più risorse umane e professionali». Il che non significa solo polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, ma anche divise dell’esercito. «Ci ho pensato molto - afferma - e ho più volte guardato con diffidenza alla presenza dei militari in città. Adesso, però, qualcosa è cambiato...». Ed è qui che Variati cambia strada. Lascia quella percorsa finora («No ai militari») e segue quella che è stata più volte invocata dal centrodestra. «Il progetto di utilizzo dell’esercito nelle città italiane ha avuto un’evoluzione - spiega - e dalla funzione iniziale anti-terrorismo è passato ad ausilio delle forze dell’ordine nella tutela e vigilanza delle parti sensibili». Ed è per questo che «prendendo atto delle carenze delle forze dell’ordine, ho ritenuto di chiedere formalmente a questo Comitato la possibilità che il prefetto chieda al Governo la presenza anche a Vicenza del progetto “Strade sicure”». Detto, fatto? La domanda, in realtà, non è stata inoltrata a Roma ma è ferma in contra’ Gazzolle. «Questa - replica il prefetto - è una richiesta che stiamo valutando con attenzione come autorità provinciale». «Il nostro interesse - incalza il sindaco - è formulare una domanda che venga accolta».

PIÙ PATTUGLIE. In attesa dei militari, «da subito - spiega il questore Giuseppe Petronzi - ci sarà un’implementazione dei servizi; abbiamo ricevuto una misuratissima aliquota di personale che ho messo a controllo del territorio». L’incremento dei servizi avverrà attraverso le forze di polizia («Una terza volante e pattuglie del reparto prevenzione crimine»), dei carabinieri (implementazione delle pattuglie e ausilio della compagnia di intervento operativo), nonché guardia di finanza e polizia locale. Gli sforzi si concentreranno tra le 13 e le 20.30 «che è la fascia oraria - continua - durante la quale si registra il maggior numero di episodi». In attesa dell’esercito, l’incremento delle forze in campo sarà immediato. «Perché - aggiunge Variati - non bisogna allentare la pressione a Campo Marzo». «Tutti gli interventi che abbiamo svolto in quell’area - ricorda il questore - sono stati tempestivi. In sette mesi abbiamo raggiunto gli stessi numeri in termini di denunce, arresti ed espulsioni rispetto all’intero 2016». Ci sarà poi un altro intervento denominato “Patto della sicurezza”. Il protocollo (pronto entro settembre) dovrebbe prevedere alcuni accordi tra forze dell’ordine, amministrazione e prefettura su videosorveglianza, condivisione di flussi informativi e modalità di intervento.

Nicola Negrin

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