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Vicenza

Lite sul caso Quero
«Test intellettivo
per tutti i politici»

I consiglieri comunali abbandonano palazzo Trissino per dare il via a un botta e risposta su Facebook
I consiglieri comunali abbandonano palazzo Trissino per dare il via a un botta e risposta su Facebook
I consiglieri comunali abbandonano palazzo Trissino per dare il via a un botta e risposta su Facebook
I consiglieri comunali abbandonano palazzo Trissino per dare il via a un botta e risposta su Facebook

VICENZA. C’è la droga e c’è l’intelligenza. Messa così, potrebbe sembrare l’incipit di un trattato di psicologia. In realtà è la piega presa dalla vicenda-Quero. Un caso che dovrebbe rientrare nella categoria “alto tradimento”, come ha ammesso il sindaco Achille Variati, ma che in realtà si sposta in altri settori. Non solo in quello delle sostanze stupefacenti, che in realtà è abbastanza in tema, ma soprattutto nel mondo delle analisi e dei test, con un botta e risposta che ancora una volta trova libero sfogo su Facebook, dove non ci sono limiti (di spazio e di tempo) e nemmeno regole di bon ton. E soprattutto non è vietato, a quanto pare, andare fuori tema.

 

Si comincia poco prima delle 11 con Jacopo Bulgarini d’Elci. Il vicesindaco nell’ultimo periodo ci ha preso gusto, soprattutto con le parolacce. La carrellata: criminali, stronsada, rutto, co...oni e mona, riferito proprio al «mio amico» Matteo Quero. Alle 10.55 digita: «Il test antidroga reclamato per tutti gli amministratori dal centrodestra vicentino, che ha la bava alla bocca per le disgrazie di Quero, puzza di moralismo stantio e si candida al premio dell’idea più idiota dell’anno». Finita? No. «Allora rilancio: io faccio il test antidroga se loro fanno quello del quoziente intellettivo. Risultati pubblici. Io non ho paura dell’esito». Concluso? Non ancora. «Che in fondo ai cittadini magari interessa pure essere sicuri che quelli che si candidano a governarli non siano completamente deficienti, oltre che non si facciano - non sia mai - una canna ogni tanto».

 

Sempre su Facebook anche il centrodestra attacca. A digitare è Francesco Rucco (Idea Vicenza): «Caro Jacopo Bulgarini d’Elci - scrive - condivido l’invito a verificare il quoziente intellettivo e in effetti uno che a 50 anni viene beccato a fare compere di Maria in Olanda come un ragazzino, come tu stesso lo hai bollato, è innanzitutto un mona, che significa più o meno poco intelligente. Solo che questo tuo amico fedelissimo sono dieci anni che, tu, lo imponi alla città, prima come assessore alla cultura, poi come manager di una municipalizzata». Finito? No. «Visto che, come tu lo definisci, questo mona, è solo opera tua, visto che questo mona senza Bulgarini si sarebbe occupato di altro, sei sicuro che il test intellettivo per te non possa essere un boomerang? Lascia la coda di paglia a casa e stai sereno». Si aggiunge Claudio Cicero che Facebook, però, non ce l’ha. E si affida a un comunicato. «Il vicesindaco rilancia con un demenziale abbinamento al test del quoziente intellettivo. Nessun problema. Per amministrare serve intelligenza, certo, ma anche trasparenza e rettitudine morale, senza co-partecipazione di sostanze stupefacenti».

 

NI.NE.

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