<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Giovane travolto
in A4, la fidanzata:
«L’ho visto volare»

Un’immagine felice di Nicholas e Veronica
Un’immagine felice di Nicholas e Veronica
Un’immagine felice di Nicholas e Veronica
Un’immagine felice di Nicholas e Veronica

«Ho visto Nicholas volare via davanti ai miei occhi». Veronica Gonella, 21 anni, non riesce a darsi pace. Rivede continuamente la terribile scena dell’incidente di cui è rimasto vittima Nicholas Andrioletti, 19 anni, il suo fidanzato. Erano insieme nell’auto che alle 1.40 di sabato notte è sbandata in A4, nel tratto fra Montebello e Montecchio Maggiore, sbattendo contro il guardrail e fermandosi in mezzo alla strada. La ragazza, che era alla guida, è scesa e si è messa in salvo; Nicholas aveva la portiera bloccata ed è sceso dal lato del guidatore, ma un suv l’ha travolto. Senza scampo.

IL DOLORE. «Mia figlia non c’è, sono arrivate alcune amiche per starle vicino. È ancora sotto choc». Gli occhi lucidi, Romeo Gonella, papà di Veronica, ci accoglie gentilmente a casa sua, in via Vespucci a Creazzo. Una chiacchierata breve, la disperazione della sua giovane figlia è un dolore che non pensava di vivere. Ora cerca di condividerlo standole vicino ed alzando un muro di amore di cui ha davvero bisogno.

Lei, Veronica, ha provato a farsi forza, ieri mattina, alle celle mortuarie del San Bortolo, ma è bastato uno sguardo a quel viso rimasto dolce, nonostante l’impatto terribile, perché la disperazione esplodesse di nuovo assieme alle lacrime. Inarrestabili. Corre tutto veloce e confuso. I ricordi però è difficile tenerli a freno. Anche quelli che si ricordano ancora poco.

Sabato notte era Veronica alla guida della Seat Ibiza di proprietà del fratello. Per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del mezzo che prima ha colpito il guardrail, poi si è arrestato tra la seconda e la terza corsia. I due ragazzi sono scesi praticamente indenni, con il pensiero di uscire il prima possibile dalla sede stradale. Soltanto Veronica, però, è riuscita a raggiungere il ciglio dell’autostrada.

Nicholas è stato violentemente colpito dal suv guidato da Bruno Piazza, 62 anni di Valli del Pasubio (ma residente a Ultimo, provincia di Bolzano) e catapultato sull’asfalto, a diversi metri di distanza. È stato lo stesso Piazza ad avvertire i soccorsi. Ma il medico del Suem, accorso con l’ambulanza, non ha potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo.

Le analisi del sangue effettuate per prassi per stabilire se i conducenti avessero fatto uso di alcol o stupefacenti, alla fine hanno dato riscontro negativo. Il pubblico ministero Serena Chimichi ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale nei confronti di Piazza, un atto dovuto per consentirgli di potersi difendere.

IL QUARTIERE. Don Giuseppe Arcaro, parroco di San Lazzaro, il quartiere dove Nicholas abitava con la famiglia, non fatto mancare il suo sostegno alla famiglia. «La nostra è una comunità di periferia, dove tutti siamo cresciuti assieme. Ora è la comunità ferita che grida, piangiamo tutti per questo strazio. Nicholas era un ragazzo espansivo, che sapeva farsi volere bene da tutti». Anche ieri si è presentato a casa dei coniugi Andrioletti, in via Boccherini 22, per portare, tra qualche parola e un po’ di silenzio, la sua vicinanza a papà Roberto e mamma Roberta, al fratello maggiore Mattia, e ai nonni. Una famiglia conosciuta in quartiere ed ora lacerata dal dolore. In serata la signora Roberta ha voluto ricambiare l’affetto e la vicinanza delle persone recandosi alla messa delle 18.30 accompagnata da un’amica. Inarrestabili anche le sue lacrime, mentre volti più o meno conosciuti hanno provato, con un abbraccio, ad alleviarne la pena. «È un incubo» ha ripetuto a tutti. Uscirne sarà davvero difficile. Ci vorrà del tempo e non per dimenticare, anzi. Lo sa bene anche Veronica, che pochi chilometri di distanza non riesce ad accettare la tragedia. Due donne innamorate, e fra loro Roberto, il padre, chiuso in un dolore cupo, fortissimo. Quel ragazzo, Nicholas, era il loro angelo. Sì, ci vorrà del tempo e tanta forza d’animo.

Roberto Luciani

Suggerimenti