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San Gottardo

Alunni maltrattati
La maestra Giovi
non torna in classe

Un fermo immagine del video registrato dai carabinieri con le telecamere nascoste dentro la scuola
Un fermo immagine del video registrato dai carabinieri con le telecamere nascoste dentro la scuola
Un fermo immagine del video registrato dai carabinieri con le telecamere nascoste dentro la scuola
Un fermo immagine del video registrato dai carabinieri con le telecamere nascoste dentro la scuola

Sgridate, strattoni, violenze psicologiche, uno sputo e uno schiaffo. Gli episodi di cui è accusata la maestra Giovanna sono numerosi. Decine, in qualche settimana di registrazioni. E sarebbero andati avanti per lungo tempo. È quanto il pubblico ministero Giulia Floris, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, contesta a Giovanna Priante, 60 anni, che vive a Zovencedo in via Bertoldi. La procura ha chiuso le indagini sull’insegnante di San Gottardo, per i presunti maltrattamenti verso i fanciulli. Ed è notizia di questi giorni che la procura ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per l’imputata: in questa maniera, visto che il periodo di sospensione dalle lezioni ordinato dal giudice Roberto Venditti è finito, ha di fatto bloccato la possibilità che Priante torni a insegnare, perchè l’Ufficio scolastico regionale la sospenderà. Rasserenando gli animi delle famiglie di altri Comuni che temevano di vederla entrare nella classe dei loro bambini , visto che la diretta interessata ha presentato domanda di trasferimento.

I fatti ricostruiti dalla procura nel corso di un’inchiesta che ha fatto molto rumore, nei mesi scorsi, sarebbero continui. A farne le spese una decina di bambini, i cui genitori potranno costituirsi parte civile. Se inizialmente infatti tutte le famiglie si erano schierate con l’insegnante vecchio stampo, amata da genitori e nonni anche per la sua severità, in molti hanno poi sporto denuncia. Priante, con l’avv. Stefania Ottofaro, si è sempre difesa con forza.

I carabinieri di Barbarano e Vicenza hanno ricostruito «reiterati» episodi di violenza compiuti dalla maestra, che è stata filmata durante le lezioni da quattro telecamere. Nessun fatto grave, ma una serie di atteggiamenti ritenuti non consoni con bimbi dai tre ai cinque anni che frequentano la materna “Zanella”. Libri in testa, sputi veri o simulati, strattoni, urla esagerate, bimbi chiusi in bagno, castighi: «Metodi ottocenteschi», per la procura. Nessun bimbo è mai tornato a casa con i lividi, ma i fatti finiti nel mirino dei carabinieri sono numerosissimi. Gli inquirenti contestano anche alcuni episodi di violenza psicologica, grazie soprattutto alle testimonianze delle colleghe più giovani (ma una se n’è andata dopo la sospensione di Priante) e a quanto si sente nelle intercettazioni.

Diego Neri

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