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Vicenza/Caldogno

Accoltellò la moglie
Esce dal carcere
Lei: «Ho paura»

Sergio Bonisolo, 55 anni, in un momento felice con la moglie Anna Maria Angeli, sua coetanea
Sergio Bonisolo, 55 anni, in un momento felice con la moglie Anna Maria Angeli, sua coetanea
Sergio Bonisolo, 55 anni, in un momento felice con la moglie Anna Maria Angeli, sua coetanea
Sergio Bonisolo, 55 anni, in un momento felice con la moglie Anna Maria Angeli, sua coetanea

A quattro mesi da quello che la procura ha qualificato come un tentato omicidio aggravato, Sergio Bonisolo esce dal carcere per andare agli arresti domiciliari in una struttura della Caritas. Una decisione, quella del giudice Gerace, che la moglie Anna Maria Angeli, colpita da una coltellata all’addome lo scorso 19 agosto, sta vivendo con sofferenza. «Ho paura che Sergio possa tornare a cercarmi» ha confidato ai conoscenti. Anche alla luce della recente ordinanza, la donna ha chiesto e ottenuto di incontrare il sostituto procuratore Serena Chimichi, titolare dell’inchiesta.

LA PERIZIA. Secondo la perizia firmata dallo psichiatra Livio Dalla Verde, Bonisolo è un uomo succube della moglie. Soffre di un «disturbo di personalità dipendente» che non lo rende incapace di intendere e volere; quando la colpì all’addome, sapeva insomma quello che faceva. E tuttavia, prosegue il medico, non c’è nella sua personalità nessun tratto specifico che rinvii a una natura stabilmente aggressiva. L’agente di commercio di 55 anni, residente a Caldogno, che avrebbe accettato qualunque cosa pur di non perdere la moglie, non è ritenuto pericoloso socialmente. Anche sulla scorta della perizia psichiatrica, il giudice per le indagini preliminari Massimo Gerace ha firmato un’ordinanza di sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari. Bonisolo, difeso dall’avv. Agron Xhanaj, può così uscire dal regime di detenzione in cella; sarà accolto in una comunità gestita dalla Caritas diocesana, sotto la sorveglianza del personale dell’associazione, dove potrà ricevere un supporto psicologico e sottoporsi a un percorso di cura per superare il dramma sentimentale.

LA REAZIONE. La moglie Anna Maria Angeli, di 55 anni, assistita dall’avv. Raffaela Di Paolo ha vissuto molto male la decisione del tribunale. Se la perizia psichiatrica evidenzia come il marito non abbia una natura aggressiva, quella medico-legale sottolinea però che la coltellata inferta avrebbe potuto ucciderla. Già nel pomeriggio Bonisolo aveva estratto il coltello e lo aveva mostrato minacciando gesti inconsulti. Più tardi quella sera, mentre lei era a letto nella casa di famiglia in via Donizetti, Sergio si era messo a cavalcioni sopra di lei e le aveva infilato la lama nell’addome. Fu poi lo stesso Bonisolo a chiamare il figlio e il 118, ma solo dopo aver staccato la spina del telefono in camera da letto, come accertarono i carabinieri di Thiene, in modo che lei non potesse chiedere aiuto. Dopo essere stata in pericolo di vita, con una prognosi superiore ai 40 giorni, la donna si sta lentamente riprendendo. La prossima settimana incontrerà il pm Chimichi per fornire la propria versione.

L’INCHIESTA. Le indagini proseguono. La procura deve valutare se ordinare ulteriori accertamenti o se chiedere il processo. Nel frattempo Bonisolo ha maturato la decisione di separarsi dalla moglie e ora affronterà fuori dal carcere il percorso di recupero.

Paolo Mutterle

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