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Santorso

Summano a fuoco
Due i sospettati
del rogo doloso

L'incendio di lunedì sera sul Summano nello scatto di Dante Fiori
L'incendio di lunedì sera sul Summano nello scatto di Dante Fiori
L'incendio di lunedì sera sul Summano nello scatto di Dante Fiori
L'incendio di lunedì sera sul Summano nello scatto di Dante Fiori

SANTORSO. Ieri mattina sono stati spenti gli ultimi focolai dell’incendio che ha devastato il bosco sopra Santorso. E la caccia ai piromani si sta indirizzando verso due individui, due uomini con giaccone nero e azzurro-verde, visti da testimoni inoltrarsi proprio nella parte di monte da dove si presume sia partito il rogo domato dopo 17 ore. I due sono stati poi notati aggirarsi in zona, quasi stessero controllando che i focolai compissero il loro dovere. Le testimonianze sono state acquisite dai carabinieri della Compagnia di Schio che tuttavia non escludono a priori l’ipotesi accidentale legata alle sterpaglie da bruciare.

 

Erano molti i residenti di Santorso, che ieri di buon mattino, con lo sguardo rivolto al monte Summano speravano che l'incubo dell'incendio finisse grazie alle gettate d'acqua dell'elicottero dei servizi forestali regionali. Sino alle 9.30, infatti, piccole colonne di fumo continuavano ad innalzarsi dalla montagna ferita, ultimi residui del grande rogo che per tutta la notte di lunedì ha visto impegnati i volontari della squadra della Protezione Civile Leogra-Timonchio, coordinati dall'Unità organizzativa forestale Ovest Regione Veneto e supportati da vigili del fuoco e carabinieri, lavorare senza sosta per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la zona.

 

«Lunedì ero nel campetto da calcio insieme ai miei nipotini quando abbiamo visto una piccola colonna di fumo innalzarsi sopra il santuario - commenta Antonio -. In breve tempo le fiamme si sono propagate verso Pra Minore. Era terribile». «Poco dopo il primo rogo ne è iniziato un altro alle Cave - proseguono Katia e Carla -. Si sono formate due lingue di fuoco che hanno intaccato i fianchi del monte. Fortunatamente le fiamme si sono dirette verso l'alto e non sono scese in paese, era una scena spaventosa e l'aria era irrespirabile per il fumo. In passato era già successo che il monte andasse spesso a fuoco a causa di un piromane, ora ci sembra di rivivere quell'incubo». «Un incendio così sembra premeditato - conclude Arturo, ex cacciatore -, questo per me è un crimine contro la natura, non fa piacere veder ridotto così il nostro amato monte».

Sara Panizzon Mauro Sartori

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