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Valdastico

Provinciale 350, la sfida dei trentini: «Riapriamo per l'8 dicembre»

di Matteo Carollo
L’annuncio del presidente della Provincia Fugatti: «Vorremmo far transitare i mezzi almeno a senso unico alternato»

«L’obiettivo, ambizioso, è quello di riaprire la strada, almeno a senso unico alternato, per l’8 dicembre». Sono le parole pronunciate ieri mattina dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti al termine del sopralluogo sulla frana caduta sulla strada statale 350 di Folgaria e Valdastico.

La frana nella notte di sabato scorso

Tecnici, sindaci dei paesi della zona e rappresentanti della Provincia trentina si sono ritrovati ieri in località Busatti, il luogo in cui, alle 23.30 circa di sabato scorso, sono piombati a valle 300 metri cubi di roccia. «Gli interventi si articoleranno su due fronti», ha specificato Fugatti. «Innanzitutto è necessario demolire una parte della roccia rimasta in bilico, con un lavoro che servirà a mettere in sicurezza l’area; dall’altra, bisognerà sistemare la strada, che è stata danneggiata dai massi in tre diversi punti. Lavoreremo contemporaneamente sui due fronti».

L'ammontare dei danni della frana è di un milione di euro

«L’ammontare dei danni è pari a un milione di euro. L’obiettivo che ci poniamo, un obiettivo ambizioso, è quello di riaprire la strada, almeno a senso unico alternato, per l’8 dicembre. Questo sarà possibile se le condizioni meteorologiche permetteranno di proseguire con i lavori; così, alla fine, i turisti vicentini potranno venire a sciare in Trentino».
Il pezzo di roccia staccatosi dalla montagna sopra località Busatti si è frantumato in diversi frammenti, distruggendo barriere di protezione e vari segmenti della carreggiata. Ieri i rocciatori di una delle imprese individuate per gli interventi erano già in parete, sopra la strada che da Lastebasse porta a Folgaria, per dare il via alle opere di brillamento del diedro roccioso ancora a rischio caduta. Una volta completata questa fase, si potrà procedere con le attività per mettere in sicurezza, sistemare e riaprire al traffico la carreggiata sottostante. In particolare, gli addetti erano impegnati a raggiungere il punto critico del crollo e ad eseguire le misurazioni utili per progettare la “volata”, cioè la perforazione e il brillamento del tetto di roccia pericolante. Quando la parete sarà stata posta in sicurezza, si potrà completare la rimozione dei massi e del materiale, per poi proseguire con la sistemazione o la ricostruzione della strada.

In programma anche il posizionamento di barriere paramassi

È in programma anche il posizionamento di nuove barriere paramassi. La strada rimane, al momento, chiusa, con i cartelli già disposti da Vi.abilità fin da Piovene. La sfida è quella di riaprire per l’8 dicembre. «L’auspicio è che la strada possa essere riaperta il prima possibile», ha commentato il sindaco di Lastebasse Emilio Leoni. «Questa è un’arteria importante, che collega due province e due regioni. L’interesse è sia vicentino che trentino, per la riapertura degli impianti e per chi usa il collegamento per andare a lavorare in entrambe le direzioni». «Speriamo si riesca a centrare questo traguardo, lo vorremmo tutti per l’importanza che ha questo collegamento per tutto l’altopiano», concorda Isacco Corradi, presidente della Magnifica comunità degli altipiani cimbri e sindaco di Lavarone, messaggio condiviso dal vicesindaco di Folgaria Adriano Marzari e dal sindaco di Luserna Gianni Nicolussi Zaiga, che ha sottolineato l’importanza di un ragionamento sulla mobilità che possa comprendere anche soluzioni alternative come gli impianti a fune.

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