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Lastebasse

Maxi frana e strada ko. «Isolati da Trento fino a Natale»

La strada provinciale 350, che da Lastebasse porta a Folgaria è stata devastata dai massi e potrebbe restare chiusa mesi: le alternative per Tonezza o Asiago sono lunghe e tortuose.
Gli enormi massi caduti sulla carreggiata (FOTO STUDIOSTELLA)
Gli enormi massi caduti sulla carreggiata (FOTO STUDIOSTELLA)
Gli enormi massi caduti sulla carreggiata (FOTO STUDIOSTELLA)
Gli enormi massi caduti sulla carreggiata (FOTO STUDIOSTELLA)

A Piovene sono già stati esposti i cartelli: la strada provinciale 350, quella che lungo la Valdastico porta a Lastebasse e poi in Trentino, a Folgaria, è chiusa. E lo sarà per molto tempo: settimane, probabilmente qualche mese. Di certo, fino a Natale. O meglio, è percorribile fino al confine tra le due regioni. Da lì in poi, la devastante frana piombata sabato sera sulla carreggiata impedisce il passaggio. Gli enormi massi caduti hanno distrutto l'asfalto, rendendo il collegamento impraticabile. E il tratto potrebbe essere oggetto di nuovi crolli.

Trentino irraggiungibile

Dopo la frana di sabato, che fortunatamente, anche per l'orario, non si è trasformata in tragedia, tecnici e politici di entrambe le regioni si sono messi all'opera con sopralluoghi e valutazioni. Dalla parte vicentina, sono scesi in campo gli addetti di Vi.abilità, che hanno chiuso la strada e stanno monitorando la situazione. La vicenda va vista sotto un duplice aspetto.

Da una parte, c'è il nodo della percorribilità dell'importante via di collegamento tra Veneto e Trentino sia dal punto di vista economico, con gli scambi industriali e commerciali e i trasporti, sia da quello turistico, con la stagione sciistica ormai alle porte e i numerosi appassionati pronti a percorrere il collegamento per accedere alle piste innevate. Le alternative, per Tonezza e Asiago, sono lunghe e tortuose. Dall'altra, c'è il fattore sicurezza, e la necessità di controlli per stabilire se il fronte franoso sia ancora in movimento col rischio di altri crolli. In ogni caso, il versante avrà bisogno di opere di sistemazione.

Le tempistiche

Le tempistiche potrebbero essere lunghe. «I tempi sicuramente non saranno brevi», spiega Giancarlo Acerbi, consigliere provinciale con delega alla viabilità per la zona nord ovest del Vicentino e sindaco di Valdagno. «La frana è importante, c'è da capire l'aspetto della sicurezza. Sarà necessaria una perizia geologica, ma la frana è caduta nel territorio trentino. Per le tempistiche di riapertura della strada è troppo presto per fare previsioni, i tecnici di Vi.abilità sono comunque in contatto con la Provincia di Trento; a Piovene sono già stati posizionati i segnali che avvertono della chiusura del collegamento».

Nel tratto vicentino si è già intervenuti

«La strada è stata oggetto di interventi di messa in sicurezza per il tratto vicentino», sottolinea Valter Orsi, consigliere provinciale con delega alle grandi infrastrutture e primo cittadino di Schio. «Ora spetterà ai trentini valutare quale tipo di intervento sia necessario. Credo servirà un'azione importante: al di là della strada da ricostruire e sistemare, c'è un tema di montagna che dovrà essere analizzato e che non è di secondo piano».

Secondo Orsi, gli investimenti in opere stanno ripagando in termini di sicurezza. «Gli studi approfonditi e la volontà di intervenire - specifica - anche se possono sembrare di secondo piano, in realtà si dimostrano necessari nel momento in cui le condizioni meteorologiche e anche il cambio del clima mettono alla prova il territorio».

Fronte trentino

Le attività sono iniziate subito anche sul fronte trentino, con le operazioni seguite dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. «C'è un problema di sede stradale, la quale risulta molto compromessa nei punti dove è caduta la frana», spiega Fugatti. «Lì occorre intervenire urgentemente, ci attiveremo il prima possibile. Poi c'è un problema di messa in sicurezza: stiamo valutando il da farsi sul fronte della frana e sapremo come procedere nelle prossime ore».

Sono in corso gli approfondimenti tecnici che consentiranno di valutare quale tipo di interventi prevedere e il cronoprogramma dei lavori. L'impegno è riaprire il prima possibile, anche valutando l'adozione del senso unico alternato, per ristabilire la circolazione viaria.

Matteo Carollo

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