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Schio

La difesa dei cinesi
«Non picchiata,
solo trascinata»

L’ingresso della palazzina dove abitava l’anziana. FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso della palazzina dove abitava l’anziana. FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso della palazzina dove abitava l’anziana. FOTO DONOVAN CISCATO
L’ingresso della palazzina dove abitava l’anziana. FOTO DONOVAN CISCATO

«Non l’abbiamo picchiata, solo trascinata fuori dall’appartamento visto che si rifiutava di uscire da sola». Si difende così Zohu Chunying, la cinese titolare del negozio di sartoria in via Carducci denunciata insieme ad una connazionale per aver lesioni aggravate nei confronti di Maria Cebba Strobbe, di 93 anni, deceduta la settimana scorsa in ospedale. Secondo i suoi parenti le botte ricevute dall’anziana, che fu ricoverata per lussazione della spalla, frattura ad un braccio e contusioni varie, sarebbero state l’inizio di un calvario che l’ha portata al decesso.

Un fatto che potrebbe portare la procura di Vicenza ad indagare Chunying per omicidio preterintenzionale o morte in conseguenza di altro reato, anche se per ora ciò non risulta. La cinese respinge comunque l’ipotesi con fermezza: «Non ci fu violenza. La donna si era stesa per terra e non voleva uscire. L’abbiamo solo trascinata fin sul pianerottolo». Anzi, secondo lei sarebbe stata la pensionata sua vicina di casa a commettere un reato. Dopo la denuncia sporta dall’anziana per lesioni aggravate, la sarta ha presentato controquerela per violazione di domicilio ed ingiurie.

I fatti risalgono al 27 novembre scorso quando è andata in scena l’ultima di una lunga serie di baruffe tra Cebba e Chungying, che abita al piano di sopra. Più volte le vicine avrebbero trovato motivo di lite, in particolare per colpa di un sibilo che secondo l’anziana proveniva dall’appartamento della cinese. La mattina di quel giorno i vicini hanno sentito delle urla, com’era già capitato. Poi però una di loro ha ritrovato l’anziana dolorante sul suo pianerottolo e aiutandola a ritornare nel suo appartamento l’ha ascoltata accusare la cinese e un’altra donna di averla picchiata.

«Ero salita per parlare - ha raccontato ai carabinieri chiamati per denunciare l’accaduto - Ma una cinese che non conosco mi ha buttato per terra, trascinato dentro casa e colpito al corpo, alle braccia e alle gambe con l’ombrello che avevo portato a mo’ di sostegno. Poi è arrivata la padrona di casa, Chunying, e anche lei mi ha colpito e poi mi hanno buttata fuori». Dopo la lite fu ricoverata in ospedale con prognosi di 40 giorni. Ma anche dopo la dimissione, a detta dei parenti, la sua salute sarebbe rimasta compromessa. Fu ricoverata nuovamente a febbraio ed è spirata il 22 marzo.

Molto diversa la versione di Chunying: «Quella donna è arrivata e come suo solito ha cominciato a imprecare contro di me e la donna che era mia ospite». (Una cinese non identificata). «Le abbiamo detto di andare via, ma lei si è adagiata a terra dicendo che da lì non si muoveva. Quindi l’abbiamo trascinata per le braccia fino alla porta e l’abbiamo lasciata sul pianerottolo».

Elia Cucovaz

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