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Caldogno

Malore fatale
in palestra
Stroncato 37enne

di Giulia Armeni
Un’immagine sorridente di Simone Montieni, 37 anni, consulente e istruttore vittima di un malore. ARMENI
Un’immagine sorridente di Simone Montieni, 37 anni, consulente e istruttore vittima di un malore. ARMENI
Un’immagine sorridente di Simone Montieni, 37 anni, consulente e istruttore vittima di un malore. ARMENI
Un’immagine sorridente di Simone Montieni, 37 anni, consulente e istruttore vittima di un malore. ARMENI

Si è accasciato a terra all’improvviso, durante la lezione. E, nonostante i disperati tentativi di salvarlo, non si è più ripreso. È stato con ogni probabilità un infarto assassino ad uccidere, ieri sera, Simone Montieni, 37 anni, consulente informatico e istruttore di Caldogno. La disgrazia è avvenuta intorno alle 19.30, all’interno del complesso sportivo “Moss” di via Torino.

LA TRAGEDIA. Il dramma è successo mentre Montieni si stava allenando. Appassionato di diversi sport, stando alle testimonianze era alle prese con una lezione di fit boxe, quando si è sentito male. All’interno della palestra, c’erano due volontari della Croce Verde che sono stati subito allertati. Con il defibrillatore installato nel complesso, hanno cercato di rianimare Montieni mentre veniva dato l’allarme al 118. In pochi minuti a Caldogno si è precipitata un’ambulanza del Suem con il medico, che ha tentato di far ripartire il cuore dell’istruttore, ma dopo lunghi tentativi, lo stesso medico è stato costretto a scuotere la testa. L’istruttore era morto, non si è più ripreso. A quel punto la centrale operativa del 118 ha informato i carabinieri che si sono recati in palestra con una pattuglia di Dueville. Mentre i militari del tenente Federico Seracini raccoglievano le prime testimonianze, venivano informati i famigliari dello sfortunato. Alcuni parenti, angosciati, sono corsi in via Torino. I carabinieri hanno anche informato il pubblico ministero di turno Alessandro Severi, ma dalle prime risultanze non vi sarebbero responsabilità di altre persone, anche se non è escluso che il magistrato, vista l’età ancor giovane, possa ordinare l’autopsia.

LA VITTIMA. Simone Montieni era molto conosciuto in palestra, che frequentava da tempo. La vittima viveva da sola in paese, in via Rossini, e lavorava come programmatrice per una società informatica di Vicenza. Ma era lo sport la grande passione di Simone: oltre alla fit boxe, praticava in maniera intensiva il nuoto, ed era un esperto di surf, tanto che si recava spesso in Portogallo per cavalcare le onde dell’oceano. Aveva lavorato anche come bagnino e come istruttore, e si teneva in forma. Non aveva, a detta di amici e parenti, alcun problema fisico di cui fosse a conoscenza, e si teneva costantemente controllato. Per questo il malore che lo ha colpito ha sconvolto tutti.

IL PIANTO. In tanti ieri sera non hanno saputo trattenere le lacrime. Anche i titolari della struttura sono rimasti atterriti, ma si sono subito messi a disposizione del Suem e dei carabinieri. La notizia, all’interno del “Moss”, che era molto frequentato, si è sparsa in un lampo. Quasi tutti conoscevano Simone e si sono stretti attorno al dolore dei famigliari e degli amici. «Era una persona straordinaria - ha ricordato un’atleta -, sempre allegro e sorridente, e molto preparato e serio. Incarnava il volto bello dello sport, la gioia di stare insieme e di fare movimento, cercando ogni volta di superare i propri limiti ma senza affanni. Stava bene fino a qualche istante prima di accasciarsi a terra».

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