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La storia

Bimbo conteso
Il ministero tratta
col governo russo

di Eugenio Marzotto
La nonna italiana Vilma, il piccolo Boris e Carlo che chiede l’adozione
La nonna italiana Vilma, il piccolo Boris e Carlo che chiede l’adozione
La nonna italiana Vilma, il piccolo Boris e Carlo che chiede l’adozione
La nonna italiana Vilma, il piccolo Boris e Carlo che chiede l’adozione

Il caso del piccolo Boris sul tavolo del governo, investendo due ministeri che si stanno occupando del caso.

Da una parte il ministro della Giustizia Andrea Orlando, dall’altra il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Amendola sono stati informati dalla parlamentare Pd, Daniela Sbrollini della vicenda legata al contenzioso tra i due papà del bambino russo, ricoverato nella clinica Città della Speranza di Padova per un tumore aggressivo che lo costringe alle cure oncologiche da tre anni.

La parola fine di una vicenda che ha coinvolto il tribunale dei minori, la procura e il consolato russo dovrebbe chiudersi il 15 aprile dopo che arriverà la sentenza definitiva del giudice che dovrà esprimersi sul ricorso della procura dei minori la quale a sua volta ha rigettato la sentenza che dava ragione al vicentino Carlo dopo la sua richiesta di adozione. Un’iniziativa, quella della procura del tutto autonoma dopo che il padre naturale che ha sempre vissuto in Russia aveva accettato che il vicentino diventasse padre adottivo, affiancando comunque il ruolo del padre biologico che vive a Orenburg, a mille chilometri da Mosca dove non esistono strutture in grado di curare il piccolo Boris che sta ricevendo tutte le attenzioni del caso in una clinica all’avanguardia come quella padovana. La questione quindi passa anche per il piano politico e tocca le relazioni diplomatiche tra Italia e Russia. Del resto il consolato russo fin da subito si era interessato alla vicenda del bimbo nato in Russia e trasferito con la madre nel Vicentino dopo la fine della relazione con il primo marito. «Il governo si sta interessando al caso e conosce le condizioni del bambino - spiega la parlamentare Daniela Sbrollini coinvolta sia dalla famiglia vicentina che dall’associazione Team For Children -. I due ministeri interverrano presto sul governo russo per fargli capire la gravità del caso. Io come vicepresidente della commissione Sanità e sociale sosterrò la proposta di tenere qui il piccolo per garantirgli le cure migliori come prescrive la Costituzione. Il diritto all’assistenza prevalga, il tema dell’adozione viene dopo».

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