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Bassano

Università accusa
«Andrea Stampini
non è ginecologo»

Andrea Stampini ginecologo al San Bassiano per un decennio
Andrea Stampini ginecologo al San Bassiano per un decennio
Andrea Stampini ginecologo al San Bassiano per un decennio
Andrea Stampini ginecologo al San Bassiano per un decennio

BASSANO. «Stampini non risulta mai laureato in questo Ateneo». «Il certificato di abilitazione presentato da Stampini, redatto in modo simile ai certificati dell’epoca, non risulta rilasciato e quindi si deduce sia falsificato».

Il castello di menzogne costruito da Andrea Stampini, 65 anni, che dal 1997 al 2014 ha lavorato come ginecologo all’ospedale San Bassiano ma che ora è indagato dalla Procura di Vicenza e da quella di Venezia per esercizio abusivo della professione medica e truffa perchè non avrebbe mai conseguito la laurea e l’abilitazione professionale, starebbe per crollare. Le bordate arrivano nientemeno che dall’Università di Bologna: con due distinte lettere in risposta a delle richieste di verifica presentate dall’ordine dei medici chirurghi della provincia di Ferrara, ha messo dei punti fermi, quasi granitici, all’inchiesta.

Anche se nel corso della sua carriera le grane giudiziarie sono state diverse, solo sette mesi fa il Tribunale dei diritti del malato ha deciso di verificare i titoli professionali di Stampini. Il 9 luglio i carabinieri del Nas di Bologna hanno così chiesto i documenti all’ordine dei medici di Ferrara, che a sua volta li ha chiesti all’ateneo di Bologna. La risposta non lascia spazio a interpretazioni.

«Il signor Andrea Stampini - scrive l’area didattica dell’università di Bologna - non risulta mai laureato in questo ateneo. Risulta infatti che lo stesso si sia immatricolato al corso di laurea in medicina e chirurgia dell’ateneo di Ferrara per l’anno accademico 1969/1970. Si è successivamente trasferito al corso di laurea in medicina e chirurgia persso l’ateneo di Bologna per l’anno accademico 1974/1975 dove è stato iscritto per il sesto anno di corso. Dal momento dell’iscrizione presso l’ateneo di Bologna non ha sostenuto alcun esame e pertanto è decaduto dagli studi il 31 marzo 1984».

Il certificato di abilitazione professionale presentato da Andrea Stampini attesta però che è «laureato in medicina e chirurgia all’università di Bologna e che, avendo superato l’esame di Stato nella seconda sessione dell’anno 1997, è stato abilitato all’esercizio della professione di medico chirurgo con la votazione di 92/110». Attesta inoltre che «a Stampini è stato rilasciato il certificato sostitutivo, a tutti gli effetti, del diploma di abilitazione professionale in data 9 febbraio 1978 con numero di registro 69970».

Su quel certificato, però, l’ufficio esami di Stato dell’università di Bologna è chiaro. «Dall’istruttoria effettuata dal nostro ufficio non risulta agli atti il nominativo del signor Stampini Andrea. Il certificato di abilitazione presentato dal suddetto, redatto in modo simile ai certificati dell’epoca, non risulta rilasciato e quindi si deduce sia falsificato».

Dal canto suo, tramite il suo avvocato, Andrea Stampini va ripetendo di essere laureato e che gli originali sono stati smarriti dall’università, come conferma anche il suo avvocato, il legale ferrarese David Zanforlin. «Abbiamo formalizzato all’università di Bologna la richiesta di accesso a tutti i documenti che riguardano Andrea Stampini. È vero che dall’ateneo affermano che non si è mai laureato e che è stato dichiarato decaduto nel 1984, ma si tratta di un’epoca in cui tutti i documenti erano cartacei, per cui non è escluso che qualche fascicolo sia fuori di posto per errore. Potrebbe trattarsi di un’omonimia. I tempi dell’indagine si annunciano lunghi, proprio perché non è semplice recuperare tutti i documenti. Una cosa però è certa: se non emergeranno i documenti che attestano che Stampini si è laureato, per lui non ci sarà più nulla da fare».

La notizia della radiazione di Andrea Stampini dall’albo dei medici sono state un fulmine a ciel sereno per quanti lo conoscevano, in primis pazienti e colleghi di lavoro. Il ferrarese, che oltre a Bassano ha lavorato anche a Dolo e come primario a Riva del Garda e ha partecipato pure a dei convegni internazionali, da quando è scoppiato il caso ha fatto perdere le tracce. Non torna più a Bassano, dove ha un’abitazione, ormai da alcune settimane, come confermano i vicini, e pare abiti in pianta stabile a Ferrara, sua città natale.

Davide Moro

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