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Arzignano

«Botte alla mamma di 93 anni». Il figlio è arrestato, lei è in condizioni preoccupanti

Il congiunto, un autotrasportatore vicentino di 55 anni, è stato preso dai carabinieri che avevano piazzato le telecamere in casa

È stato arrestato l’altro giorno, dai carabinieri di Arzignano, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia per avere, ripetutamente, aggredito, verbalmente e fisicamente, la mamma di 93 anni. Ieri mattina Giandomenico Savegnago, 55 anni, autotrasportatore, residente ad Arzignano, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari, Roberto Venditti, per sostenere l’interrogatorio di garanzia. Assistito dall’avvocato Silvia Balboni, l’indagato ha deciso di rispondere alle domande del gip raccontando la sua versione dei fatti e dicendosi affranto e costernato per quanto commesso.

Al termine dell'udienza il giudice convalida l'arresto

Al termine dell’udienza il giudice ha convalidato l’arresto del 55enne che è stato quindi trasferito al carcere di San Pio X. La mamma invece si trova ricoverata in ospedale in condizioni preoccupanti. 
A far scattare le indagini e quindi l’inchiesta della procura, coordinata dal pubblico ministero Maria Elena Pinna, sarebbero state delle segnalazioni giunte dai vicini di casa della pensionata allarmati per le continue urla che provenivano dal suo appartamento specie quando il figlio risultava essere presente nell’appartamento.

Piazzate delle telecamere per raccogliere prove

A quel punto i militari dell’Arma, per arrivare a capire cose stesse effettivamente accadendo nell’abitazione, avevano deciso di piazzare delle telecamere all’interno dell’immobile. E dalle immagini quello emerso sarebbe stato un quadro di desolante degrado e violenza in cui il figlio avrebbe costretto (da quanto tempo?) l’anziana sottoponendola ad aggressioni sia fisiche sia verbali.

Dopo la separazione il figlio era tornato dalla mamma anziana

Una situazione che ha portato gli investigatori dell’Arma, l’altro giorno, a intervenire arrestando il figlio della donna: Giandomenico Savegnago, che da qualche tempo, dopo la separazione con la moglie, si era trasferito andando a vivere con l’anziana mamma. Ieri mattina l’indagato, assieme al suo legale difensore, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari per sostenere l’interrogatorio di garanzia. E davanti al gip Savegnago ha deciso di rispondere alle domande ripetendo di essere costernato e addolorato per il comportamento che ha tenuto nei confronti della mamma.

L'uomo si prendeva cura della madre non autosufficiente

«Non so nemmeno io perché l’ho fatto - ha detto -. So solo che a un certo punto ho perso il controllo». Sempre durante l’udienza, il figlio della vittima ha spiegato di essere stato l’unico a doversi prendere cura della mamma non autosufficiente e di doverlo fare continuando a lavorare. Una situazione che - a sua detta - gli era divenuta insostenibile. 
Da qui sarebbero quindi scaturiti i suoi comportamenti violenti e aggressivi nei confronti della 93enne che dopo l’intervento da parte dei carabinieri è stata accompagnata all’ospedale dove è stata immediatamente ricoverata. Le sue condizioni sarebbero purtroppo preoccupanti perché accanto allo stress psicologico alla pensionata sarebbe stato riscontrato anche uno stato di salute fisica piuttosto precario. Una condizione - ora saranno le indagini coordinate dal pm Pinna ad accertarlo o smentirlo - che potrebbe essere ricondotte anche agli atteggiamenti violenti del figlio.

Matteo Bernardini

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