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Albettone

Si sveglia all’alba
sorprende il ladro
e viene picchiato

Emmanuele Marin, ferito dall’aggressione dello sconosciuto, con la moglie Marika Francescato davanti alla loro abitazione. [FOTOGRAFO]FOTO MAZZARETTO
Emmanuele Marin, ferito dall’aggressione dello sconosciuto, con la moglie Marika Francescato davanti alla loro abitazione. [FOTOGRAFO]FOTO MAZZARETTO
Emmanuele Marin, ferito dall’aggressione dello sconosciuto, con la moglie Marika Francescato davanti alla loro abitazione. [FOTOGRAFO]FOTO MAZZARETTO
Emmanuele Marin, ferito dall’aggressione dello sconosciuto, con la moglie Marika Francescato davanti alla loro abitazione. [FOTOGRAFO]FOTO MAZZARETTO

Albano Mazzaretto

ALBETTONE

Sorprende un intruso nascosto in giardino, lo insegue e viene aggredito con calci e pugni. Ieri mattina Emmanuele Marin, di 31 anni, residente in un complesso di 4 appartamenti a schiera in via IV Novembre ad Albettone, si era alzato alle 5.20 per andare al lavoro. «Mi stavo preparando la colazione – racconta Marin, operaio turnista in una azienda di Pojana - quando ho sentito un rumore all’esterno. Ho aperto la porta, non c’era nessuno, mi sono affacciato sul giardino e nascosto sul lato delle scale c’era un uomo accovacciato. Quando mi ha visto, con un balzo ha saltato la siepe di cinta e io l’ho inseguito. Nella zona del parco giochi però si era nascosto dietro una centralina elettrica, quando gli sono passato vicino mi ha aggredito colpendomi con un calcio al ginocchio e un pugno al torace. Ho cercato di difendermi e allora è scappato via di corsa. Purtroppo l’ho visto solo di spalle, era un tipo alto e magrissimo».

Marin ha dato l’allarme e sono subito intervenuti i carabinieri della stazione di Campiglia. Nonostante i vari giri di perlustrazione, del malintenzionato nessuna traccia. Al pronto soccorso di Noventa, a Emmanuele Marin sono state riscontrate contusioni al ginocchio e al costato con prognosi di 15 giorni.

L’operaio abita in via IV Novembre da appena un anno con la moglie Marika Francescato, in attesa del primo figlio. È arrabbiato perché lo scorso venerdì, di giorno, mentre erano entrambi al lavoro, l’appartamento era già stato messo sottosopra dai ladri, che però non hanno portato via nulla. «Molto probabilmente - precisa Marin - cercavano oro e gioielli».

Non basta. La sera di martedì 6 settembre, la famiglia si era ritrovata nella fattoria del papà Graziano in via Cabregana, per festeggiare il suo compleanno, e anche lì avevano notato un individuo che con una torcia elettrica si aggirava attorno alla fattoria. Messo sul chi va là, s’è dato subito a una rapida fuga attraverso i campi. «Sono troppi gli episodi uno dopo l’altro – esclama sconfortato Marin -. Non è possibile che dobbiamo barricarci in casa con la paura dei ladri, tra l’altro in questa situazione con mia moglie in attesa. Ci dobbiamo difendere, se avessi avuto un fucile di certo l’avrei fatto. Ora chiederò il porto d’armi».

«È un episodio inaspettato - commenta il sindaco Joe Formaggio, che ha voluto portare la sua solidarietà alla giovane coppia -. Questo è un quartiere nuovo, il più illuminato e sorvegliato del paese. Ormai non ne possiamo più di questi attacchi alla nostre abitazioni anche con le persone in casa. Questa è una ragione in più per rivendicare la legittima difesa e, se necessario, con il fucile a fianco del letto. Invito di nuovo i miei cittadini a vigilare e segnalare qualsiasi movimento sospetto perché è necessario difendersi con qualsiasi mezzo. Non possiamo avere un carabiniere per ogni cittadino, per questo è necessario definire meglio la questione della legittima difesa e inasprire le pene. Chi delinque deve restare in carcere e non essere libero già il giorno dopo».

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