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Vicenza

Zancan lancia
“Legittima difesa"
Armi sono gioielli

La pubblicità della nuova collezione di gioielli creata da Robertino Zancan
La pubblicità della nuova collezione di gioielli creata da Robertino Zancan
La pubblicità della nuova collezione di gioielli creata da Robertino Zancan
La pubblicità della nuova collezione di gioielli creata da Robertino Zancan

VICENZA. Che anche una pistola potesse ispirare un gioiello non è una notizia. Ma se a creare un’intera collezione di bracciali, orecchini e collane che riproducono armi da fuoco e proiettili è Robertino Zancan, l’orafo di Nanto che ha subito tre rapine in pochi anni, e la linea viene chiamata “Legittima difesa”, allora lo diventa. Ed è resa ancora più singolare dallo slogan che accompagna il lancio della collezione. Che recita “Fai brillare questo Natale di una luce speciale!”, e non allude alle luminarie, bensì al bagliore provocato da uno sparo.

LA SCELTA DEL NOME. «Volevo chiamare la collezione “Calibro zero”, perché non esiste ed è innocuo, ma poi ho visto che suonavano meglio “Articolo 52” o “Legittima difesa” e ho scelto quest’ultimo», spiega Zancan. E quello slogan? «Ovviamente è una provocazione. Cosa vuole che le dica, è venuto fuori così. Non è che mi sono sforzato più di tanto», sorride. La campagna pubblicitaria della nuova collezione, che trae ispirazione da quella presentata la scorsa primavera a Dubai, è partita in questi giorni. Ma i gioielli sono in vendita già da un po’ di tempo.

UN SIMBOLO. «Ne stiamo vendendo molti e spero che diventino un simbolo, vorrebbe dire che la gente ne ha piene le tasche». Di che cosa? «Mi riferisco ovviamente alla legittima difesa. È inutile che qualcuno continui a far finta di niente. I delinquenti fanno quello che vogliono. Non è possibile che la gente che lavora, e non sto parlando solo di me, che chi fa impresa, dà posti di lavoro e crea ricchezza debba continuare a subire tutto quello che succede. Quando sento qualcuno che parla di casi sporadici, divento matto. Ma quale caso sporadico?», sbotta.

LA COLLEZIONE. Sono cinquantacinque i pezzi dell’intera collezione. «Ci sono pistole, proiettili e bombe a mano, ma non kalašnikov perché sono quelli che mi sono visto puntare contro», prosegue Zancan. L’articolo più richiesto sono le pallottole. «Ne vendiamo a migliaia sia in Italia che all’estero, soprattutto nell’ex Unione Sovietica, nella zona di Dubai e in Cina. L’unica differenza è che gli italiani acquistano soprattutto gioielli in argento per colpa della crisi economica, mentre negli altri Stati, dove se la sono già lasciata alle spalle, comprano solamente quelli in oro».

«MANI LEGATE». Nei giorni scorsi il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Zirone, in un’intervista al nostro giornale, aveva detto che non si deve sparare ai ladri e che bisogna chiamare il 112 o il 113. Zancan ribadisce la propria fiducia nelle forze dell’ordine, ma la pensa diversamente. «Anche loro hanno le mani legate, non possono fare il loro lavoro al meglio. In quei momenti non c’è il tempo di telefonare, bisogna agire».

Valentino Gonzato

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