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Vicenza

Vita da pendolari
tra ritardi, corse
e vagoni stracolmi

Laura Pilastro Un occhio all’orologio, uno al tabellone luminoso per scegliere se lanciarsi in una corsa verso il binario oppure aspettare il treno successivo. Incrociando le dita di non ritrovarsi...
Un’immagine dei pendolari vicentini ammassati sui binari in attesa di salire sul treno. COLORFOTO
Un’immagine dei pendolari vicentini ammassati sui binari in attesa di salire sul treno. COLORFOTO
Vicenza stazione pendolari - 1 - (Pilastro)

Laura Pilastro

Un occhio all’orologio, uno al tabellone luminoso per scegliere se lanciarsi in una corsa verso il binario oppure aspettare il treno successivo. Incrociando le dita di non ritrovarsi ammassati negli scompartimenti, in piedi perché i posti a sedere sono già tutti occupati. Vita da pendolari, moderni guerrieri dell’imprevedibile, pronti a tutto per arrivare a destinazione: l’ufficio o l’università che sia.

Il viavai inizia prestissimo alla stazione di Vicenza. Dalle 6.50 gli studenti cominciano ad arrivare alla spicciolata sulla banchina dove si fermano i treni diretti a Padova e Venezia. Rispetto ai giorni precedenti, la novità di ieri è l’inizio dei corsi universitari nella città del Santo e a Verona (Ca’ Foscari è già attiva da settembre). Un giorno cruciale per testare l’efficienza del servizio ferroviario. Storcono la bocca Caterina Battilana e Rossella May. Le due studentesse diciannovenni, mentre attendono il regionale delle 7.02, si lasciano andare a qualche commento. «Ieri sono arrivata con 10 minuti di ritardo - dice la prima, iscritta a Lingue orientali a Venezia -, tanto è bastato per costringermi a una corsa tra calli e ponti per arrivare a lezione in tempo». (...)

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