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Vicenza

Terremoto S.Bortolo
Rimossi tre dirigenti
per il caso-oncologia

La relazione degli ispettori regionali ieri pomeriggio non era ancora arrivata sulla scrivania del dg Giovanni Pavesi ma sull’Ulss, o meglio sul management che sul finire dello scorso mandato ha gestito il caso-oncologia, si annunciano venti di tempesta. Intanto, con un provvedimento clamoroso che sembra collegarsi direttamente al caso-oncologia, Pavesi azzera i vertici aziendali. Cadono le prime teste eccellenti. Scricchiolano parecchie poltrone. È un terremoto senza precedenti nella sanità pubblica vicentina. Cambiano incarico e sede l’ex direttore sanitario Ennio Cardone, l’ex direttore medico Gilberto Bombace, l’ex capo del Cup Gianferruccio Dal Corno.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla visita fatta dagli ispettori e dal rapporto presentato al governatore Luca Zaia e al direttore generale Domenico Mantoan. Sembra che gli 007 abbiano rilevato gravi responsabilità sul fronte organizzativo e della comunicazione da parte della direzione dell’Ulss all’epoca. Secondo la Regione non ci sarebbero state ragioni sostanziali alla base della decisione presa dalla primaria facente funzioni Marcella Gulisano di sospendere le visite di controllo, ma solo una carenza di carattere organizzativo interno che chiamerebbe in causa non solo la Gulisano ma tutti i livelli di responsabilità della direzione generale, sanitaria e medica della passata gestione. Ci sarebbe stata da parte di chi aveva il comando delle operazioni, una “culpa in vigilando”.

Non solo questo rilievo per i “padroni del vapore” del mandato conclusosi il 31 dicembre, ma se ne profilerebbe anche un secondo, altrettanto scottante, che potrebbe aprire uno scenario penale. Ci potrebbe essere un supplemento di indagini per verificare se la sospensione della visite oncologiche di controllo, giudicata - sembra - senza motivi e, pertanto, ingiustificata, possa configurare una interruzione di pubblico servizio. Un reato contemplato dall’articolo 340 del codice penale, che farebbe scattare una denuncia alla procura. Una china - se questa ipotesi andasse avanti - ancora più pericolosa e provvedimenti ancora più severi.

Insomma, l’eco della vicenda è ben lungi dallo spegnersi. Ci sono già i primi seri strascichi e perdono la poltrona alcuni dei massimi dirigenti dell’era-Angonese. Cardone, che già era stato sostituito alla direzione sanitaria con Simona Bellometti, viene rimosso anche dal posto di direttore medico, esce dal San Bortolo ed è trasferito al dipartimento di prevenzione di via IV Novembre, dove andrà a dirigere il Sisp, il Servizio di sanità e igiene pubblica, finora retto dal facente funzioni Andrea Todescato, titolare dell’unità semplice vaccinazioni. Gilberto Bombace, che aveva sostituito Cardone nell’interregno in cui quest’ultimo era subentrato al dimissionario Francesco Buonocore alla direzione sanitaria, va alla direzione medica dell’ospedale di Noventa a ricoprire quello che il suo incarico di ruolo di direttore di unità operativa semplice a valenza dipartimentale.

Un giro di vite tumultuoso a muso duro, quindi, che in qualche modo chiude una fase tormentata della vita dell’Ulss berica, e in cui si inserisce pure lo spostamento di Gianferruccio Dal Corno, che migra ad Arzignano alla direzione del Cup della 5. Un’epurazione che taglia quasi tutti i colonnelli dell’ex dg Angonese, e potrebbe coinvolgere anche qualche altro nome importante dell’establishement tecnico che nello scorso triennio ha governato San Bortolo e Ulss. Conseguenze possibili in vista anche sotto l’aspetto disciplinare. Per Cardone e Bombace il dg potrebbe aprire un procedimento. La stessa cosa, sulle indicazioni del rapporto degli ispettori, è probabile che scatti per la Gulisano. Per tre dirigenti che se ne vanno fuori del S. Bortolo, una che entra. La direzione medica verrà assunta da Romina Cazzaro, in servizio all’Ulss 5. L’unificazione fra Vicenza e Arzignano inizia anche da qui.

Franco Pepe

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