VICENZA. In testa dalla prima curva fino al traguardo, meglio di Lewis Hamilton in Texas. Prima alla prima conta di mezzogiorno, al comando anche alla seconda tappa serale e primato confermato al terzo conteggio, quello finale della notte: Vicenza vince la gara territoriale dell'autonomia e primeggia su tutte le province venete in termini di affluenza. Il territorio berico si staglia sugli altri per quanto riguarda la partecipazione al referendum consultivo che ha chiesto ai veneti se vogliono che «alla Regione siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia», previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. Alla fine, nel Vicentino, ha votato il 62,7 per cento degli aventi diritto, quasi due elettori su tre, più che alle ultime elezioni regionali del 2015, quando l'affluenza si era fermata al 58 per cento.
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E se a Hamilton ha sorriso il circuito di Austin, la corsa vicentina si è giocata più nelle valli che nei grandi centri. A Nogarole Vicentino, ad esempio, dove il 75,4% degli elettori si è recato alle urne, quasi quanto alle ultime Comunali del 2014 (79,6%). Terra a trazione leghista, questa, al pari di San Pietro Mussolino, che non a caso tocca il 75,1% di partecipazione; ma a raggiungere risultati simili sono anche Zanè e Nanto (74,3%). L'affluenza è più bassa, invece, nei centri maggiori. A Vicenza città si ferma al 52,1 per cento, a Schio al 56,5, a Bassano al 57,3. Ma il resto del Bassanese sale sopra il 60 per cento e in alcuni paesi, come a Cartigliano, tocca il 72%. Altre zone della provincia ad alto tasso di partecipazione sono l'Area Berica, la pedemontana tra Thiene e Bassano e in generale la Valchiampo. Quasi tutti i Comuni hanno centrato in quorum. Eccezioni a Cismon del Grappa, Enego, Foza, Laghi, Pedemonte, Valstagna, San Nazario, Posina (29%, ma con molti emigrati) e Valdastico.