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Vicenza

Viale Mazzini
Decimo cantiere
in nove anni

Viale Mazzini e lo spartitraffico appena sistemato: squarciato per i sottoservizi. SERVIZIO COLORFOTO
Viale Mazzini e lo spartitraffico appena sistemato: squarciato per i sottoservizi. SERVIZIO COLORFOTO
Viale Mazzini e lo spartitraffico appena sistemato: squarciato per i sottoservizi. SERVIZIO COLORFOTO
Viale Mazzini e lo spartitraffico appena sistemato: squarciato per i sottoservizi. SERVIZIO COLORFOTO

Questa è la storia di una strada. E fin qui potrebbe non essere poi così interessante. Ma questa è anche la storia di un pasticcio. Piccolo, certo. Ma per alcuni versi incredibile. Si cucina in viale Mazzini dove, forse per colpa delle alte temperature, prima si è deciso di decorare con siepe di teucrium e filare di lagerstroemia lo spartitraffico che divide i due sensi di marcia e poi, tempo un mese, si è scelto di distruggere parte di quel lavoro tutto sommato ammirevole per effettuare la posa dei sottoservizi. Sì, il quesito è spontaneo: ma invertendo l’ordine degli ingredienti la ricetta non sarebbe risultata più gradevole?

L’ELENCO. Rispondere a questa domanda vuol dire aprire i cassetti della memoria e trovare una serie lunghissima di cantieri (dieci in nove anni) che hanno tenuto compagnia a tutti gli automobilisti in transito sul viale che costeggia le mura storiche. Dal 2007 a oggi se ne sono visti di tutti i tipi; doppioni, inclusi, come si vedrà. Una programmazione degli interventi talmente imperfetta da lasciare interdetti. Intendiamoci, è vero che sono cambiate le amministrazioni e che i problemi sono stati vari, così come i lavori, ma è evidente che serviva un minimo di pianificazione. Prendiamo l’ultimo caso. Il 14 gennaio il Comune annuncia il grande intervento: «Con 50 mila euro decoriamo la rotatoria del teatro e riqualifichiamo gli 800 metri di spartitraffico di viale Mazzini grazie a siepe e piante». Il 10 giugno terminano i lavori: l’effetto, si può dire, è notevole. Forse troppo, avrà pensato qualcuno, visto che a inizio agosto «per permettere la conclusione della sostituzione dei sottoservizi in viale Europa e via Cengio», afferma il Comune, cambia la circolazione lungo l’arteria, si riducono le corsie, si crea un bypass e parte di quel lavoro a regola d’arte viene distrutto: piante, siepi e cordoli sono parcheggiati lungo le mura.

ARCHETTI E ASFALTO. Fare e disfare, però, sono le parole d’ordine in viale Mazzini che porta sulle spalle una lunga serie di lavori. Basta aprire le pagine di cronaca degli ultimi nove anni per farsi un’idea. Luglio 2007: «Dal 31 luglio al 15 agosto - si legge - la circolazione viene vietata tra via Cairoli e via Battaglione Framarin per i lavori del teleriscaldamento». Luglio 2008: l’allora Aim Vicenza Acque avvia «la posa del collettore fognario di scarico delle acque meteoriche». A dicembre dello stesso anno ecco l’operazione “metti&cava”: operai forano l’asfalto del marciapiede (sistemato proprio l’anno prima) per posizionare gli archetti dissuasori verdi. A qualcuno nella stanza dei bottoni non piacciono. E allora: via tutto, tranne le polemiche. «Sprecate denaro», attacca Rucco. E si arriva novembre 2009: mercoledì 7 scatta l’asfaltatura.

VIA EUROPA. Il maggio 2010 è la volta di via Europa e via Monte Cengio. Come? Non si tratta di viale Mazzini? Certo. Ma vale la pena ricordare come sei anni fa siano stati spesi 176 mila euro «per rifare il manto d’usura - si legge nel sito del Comune - e risanare il sottofondo». Ora quella strada è squarciata per i lavori ai sottoservizi che sono esondati in viale Mazzini e che, come raccontato, hanno distrutto la siepe appena piantata. Agosto 2011: il 22 agosto la carreggiata di viale Mazzini viene ristretta per 20 giorni: «Tra via Cairoli e via Cattaneo è in programma la sostituzione delle condotte di acqua e di gas metano». Dèjà vu? Macché, tutto vero. L’intervento prosegue anche l’anno dopo: aprile 2012.

LA ROTATORIA. Il 2013? Poca roba. Viene demolita casa Busato. Operazione necessaria per realizzare la rotatoria tanto attesa. Ed ecco che si arriva al 2014. L’undici agosto iniziano i lavori per trasformare l’incrocio del teatro in un rondò. Sarà un cantiere carico di passione. Prima la sfuriata del sindaco («Così non va», afferma all’inaugurazione ufficiosa dell’infrastruttura provvisoria), poi il deserto (a febbraio 2015 ci sono ancora i new-jersey), finché a luglio 2015 cominciano i lavori di completamento. Ed ecco la nuova asfaltatura. Il resto della storia è il presente: vale a dire lavori di sistemazione del verde e la successiva entrata in scena delle ruspe.

Nicola Negrin

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