VICENZA. Uova al Fipronil. Ieri mattina otto veterinari dell’Ulss in due aziende vicentine per prelevare dei campioni da spedire al laboratorio dell’istituto zooprofilattico di Legnaro. Sempre ieri una squadra del nucleo dei Nas di Padova nella sede del servizio veterinario di via Camisano per verificare le iniziative prese dall’Ulss e poi in missione nelle stesse aziende. Al via anche a Vicenza i controlli su uova, carni avicole e prodotti derivati per accertare la eventuale presenza di contaminazioni da Fipronil dopo lo scandalo che ha messo in allarme l'Europa.
«Il ministero della salute e la Regione ci hanno ordinato di fare ispezioni a campione». Il dott. Stefano Ferrarini, direttore del servizio veterinario, ha allertato tutti i componenti del team responsabile dei controlli sugli alimenti di origine animale. Per il momento i veterinari si sono recati in un grosso stabilimento, l’unico della provincia e uno dei nove del Veneto, che trasforma albumi e tuorli essiccati per rivenderli soprattutto all’industria dolciaria, e in un centro di imballaggio, uno dei 41 della regione, che confeziona uova da avviare al commercio.
«I risultati - spiega - li avremo entro 10 giorni. Si tratta di controlli a titolo cautelativo. Da noi nel Vicentino si usano per lo più uova di produzione italiana di cui conosciamo l'origine e abbiamo tutti i dati di tracciabilità. Ma viene utilizzata anche una quota di ovoprodotti di importazione. Sulla base degli esiti di questa prima fase di campionamento, la Regione ci dirà se predisporre un piano di controllo regionale anche sugli allevamenti».