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Vicenza

Trovata una casa
per la bimba
che viveva in auto

La famiglia di giorno sostava nel parcheggio di un supermercato
La famiglia di giorno sostava nel parcheggio di un supermercato
La famiglia di giorno sostava nel parcheggio di un supermercato
La famiglia di giorno sostava nel parcheggio di un supermercato

Ce ne siamo occupati qualche giorno fa: una famiglia con una bimba di venti mesi da un anno viveva in auto con i genitori, il padre italiano e la madre straniera. Entrambi erano rimasti senza lavoro e per continuare a mangiare avevano scelto di vivere in auto per poter risparmiare i soldi dell’affitto.

Di giorno avevano scelto il parcheggio di un supermercato tra via del Mercato Nuovo e viale Crispi e di notte si spostavano all’esterno su alcune strade limitrofe. La storia della famiglia era conosciuta dalla direttrice del punto vendita e da molti residenti della zona. E anche dai servizi sociali di contrà Busato, infatti la segnalazione arrivò nel 2014 da una pattuglia dei vigili urbani chiamata per alcuni controlli.

Sulla vicenda si è discusso anche ieri in Consiglio comunale, con l’assessore alla Comunità e alle famiglie Isabella Sala che ha ripercorso le tappe della vicenda. «La prima rilevazione – racconta – risale all’agosto del 2014: i vigili sono intervenuti al parcheggio di via Bedeschi. Il nucleo familiare ha risposto che era di passaggio e che erano fermi per un guasto all’auto. Notata la presenza della bambina, sono stati avvertiti i servizi sociali ed è stata predisposta l’accoglienza per una notte. Ad aprile 2015 è stata segnalata la presenza in un altro supermercato. Ancora una volta gli uffici hanno offerto accoglienza temporanea, ma non è stata accolta. Tra luglio e settembre la famiglia è stata segnalata più volte nei parcheggi della città. Ma non sono state accettate le proposte. La famiglia ha ribadito di voler curare autonomamente la propria ricerca». La replica è stata di Daniele Ferrarin (Movimento 5 Stelle): «La bambina deve essere tutelata; vanno monitorati quotidianamente».

Sulla base di una nota diffusa dal settore servizi sociali e abitativi del Comune risulta che la famiglia abbia trovato una soluzione abitativa provvisoria in modo autonomo, grazie anche alla solidarietà del volontariato del territorio. In ogni caso l’assessorato terrà aperti il contatti con la famiglia attraverso l'assistente sociale di riferimento, incaricata di monitorare l'evoluzione della situazione per individuare una soluzione abitativa più stabile per la coppia e la bambina.

Chi ha avuto modo di parlare con i genitori della piccola sostiene che sono persone molto riservate.

«Non hanno mai chiesto nulla - ha ribadito un parrocchiano di San Giuseppe - siamo stati noi ad avvicinarci con molta discrezione. A preoccuparci è sempre stata la piccola per quanto fosse ben accudita. L’inverno non aiuta ed era fondamentale che venisse trovata una sistemazione».

Chiara Roverotto

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