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Vicenza

Travolta dall’auto
nel park, muore
un mese dopo

L’ingresso del parcheggio dove la donna è stata investita dall’auto
L’ingresso del parcheggio dove la donna è stata investita dall’auto
L’ingresso del parcheggio dove la donna è stata investita dall’auto
L’ingresso del parcheggio dove la donna è stata investita dall’auto

VICENZA. È morta trentatré giorni dopo essere investita da un’automobile che stava entrando in un parcheggio. Fiorella Girardo, di 68 anni, che abitava in città in strada Nicolosi, si è spenta nella tarda serata di venerdì nel suo letto nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Bortolo, dove era stata ricoverata dalla serata del 21 maggio scorso.

Quel giorno, secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia locale Nordest Vicentino, la donna stava camminando assieme al marito Valter Zanini, di 69 anni, lungo via Don Benigno Fracasso, a Dueville. Erano circa le 18 e la via era molto affollata, perché nel vicino parco Baden Powell era in corso la Festa dei popoli.

La coppia era diretta verso piazza Monza quando era stata colpita da una Opel condotta da un vicentino di 50 anni, F.M., residente a Breganze, impegnato in una svolta a destra per accedere al parcheggio sterrato davanti all’ingresso della sede della Protezione civile del paese. Il veicolo avrebbe prima urtato Valter Zanini, che era comunque riuscito a rimanere in piedi, e poi Fiorella Girardo, che aveva invece perso l’equilibrio e aveva battuto violentemente la testa contro l’asfalto.

In un primo momento, la caduta non pareva avere avuto particolari conseguenze sulla salute della donna, ma poi le condizioni della malcapitata erano peggiorate.

In via Don Benigno Fracasso erano intervenuti in pochi minuti i volontari della Croce rossa che si trovavano alla festa. I testimoni avevano riferito ai vigili che la donna era rimasta cosciente dopo l’impatto contro la vettura e che, durante le operazioni di primo soccorso, lamentava forti dolori.

La Girardo era stata trasportata in ambulanza con la massima urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo, mentre il marito non aveva riportato lesioni o traumi.

La ferita era quindi stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa e poi ricoverata nel reparto di rianimazione. Dopo l’operazione i medici erano ottimisti, tanto da aver sciolto la prognosi della paziente, giudicando le sue ferite guaribili in una trentina di giorni.

Nei giorni successivi il quadro clinico pareva essere migliorato. Poi, però, c’è stato un peggioramento tanto improvviso quanto inspiegabile. Fino a venerdì scorso, quando il cuore della donna ha cessato di battere per sempre. Il marito, i due figli della coppia, i parenti e gli amici non si sarebbero mai aspettati che la vicenda potesse avere un epilogo del genere.

Una volta avvisata della morte della donna, la procura ha disposto l’autopsia, che verrà effettuata domani dal medico legale. Dopodiché verrà concesso il nulla osta per la celebrazione del funerale.

Sia la vittima che il marito erano impegnati nel sociale da anni. Zanini aiuta la cooperativa Insieme per la quale si occupa soprattutto del recupero di libri.

Roberto Luciani

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