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Vicenza

Tradisce il marito
e se ne va di casa
Perde soldi e figlio

Un padre che tiene in braccio il figlioletto di pochi anni. ARCHIVIO
Un padre che tiene in braccio il figlioletto di pochi anni. ARCHIVIO
Un padre che tiene in braccio il figlioletto di pochi anni. ARCHIVIO
Un padre che tiene in braccio il figlioletto di pochi anni. ARCHIVIO

Voleva tutto: un amore nuovo, una città nuova, il figlio per sè, i soldi del marito che ha tradito, la possibilità di gestirsi autonomamente. Ma il tribunale non ha accolto l’impostazione raccontata nello splendido romanzo di Nanni Balestrini, “Vogliamo tutto”, e l’ha bastonata. Lei ha perso sia l’affido prevalente del figlioletto che l’assegno di mantenimento, e anzi dovrà essere lei - che oggi non lavora - a pagare le spese per il bimbo. Una decisione tutt’altro che frequente, visto che distacca il bambino dalla mamma; la quale, però, avrebbe fatto molto per indurre i giudici a prendere questa decisione.

LA FAMIGLIA. Stefano, un operaio vicentino di 49 anni, alcuni anni fa aveva conosciuto Yesabel, una giovane e bella ragazza cubana di 26. Si erano innamorati e sposati, e nel marzo 2012 era nato loro un bambino. Nel corso del 2014, però, la giovane si sarebbe allontanata dal marito, che aveva iniziato a sospettare qualcosa, finché non aveva scoperto che la moglie aveva un altro, un connazionale più giovane di lui. E nel luglio di due anni fa lei improvvisamente aveva abbandonato la casa coniugale, portando via con sè - senza il consenso del marito - il figlioletto. Si era quindi trasferita a Roma, andando poi a convivere con il nuovo compagno e con il bimbo.

LA SEPARAZIONE. Nel marzo successivo la coppia si era separata in tribunale, davanti al giudice Sollazzo. Si erano accordati a che il padre versasse gli alimenti alla ex, che non lavorava, e pagasse le spese di mantenimento al figlio. Yesabel, però, avrebbe dovuto trasferirsi in Veneto, ed aveva scelto Verona, per consentire a Stefano di vedere il figlio con regolarità.

ACCORDI DISATTESI. I genitori si erano anche accordati perché il piccolo passasse una parte dell’estate nel Vicentino, con il papà, che poi lo avrebbe dovuto portare alla mamma, che nel frattempo avrebbe trovato casa a Verona. Inspiegabilmente, però, Yesabel non gli ha mai risposto né al telefono né alle email, con il bimbo che è rimasto con il papà. La cubana ha provveduto anche a denunciare l’ex marito, sostenendo che le aveva sottratto il figlio. I legali hanno trovato un’intesa, ma Yesabel l’ha nuovamente disattesa, rifiutandosi di firmare l’accordo proposto dal suo avvocato.

IL DECRETO. Pertanto, le parti sono tornate in tribunale a Vicenza, dove il collegio presieduto da Caparelli (giudici Sollazzo e Morsiani) ha accolto in toto le richieste di Stefano e dei suoi legali, gli avv. Stefano Peron e Lisa Benatello. Il tribunale ha infatti stabilito che il piccolo viva con il padre, che lo ha iscritto alla scuola materna, e che venga accompagnato dalla mamma a Roma durante le festività e durante l’estate. Yesabel non riceverà più l’assegno di mantenimento da Stefano, visto che vive con un altro uomo, e dovrà pagare la sua parte di spese per le necessità del figlioletto. Pertanto, dovrà impegnarsi per trovare un altro lavoro, anche per provvedere al costo dei viaggi. A meno che, dopo il decreto, non decida di trasferirsi effettivamente in Veneto, come aveva promesso.

Diego Neri

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