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Tira una brutta aria: la peggiore da 5 anni

Dall’inizio dell’anno in città sono stati già 32 i giorni in cui le polveri sottili hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo
Dall’inizio dell’anno in città sono stati già 32 i giorni in cui le polveri sottili hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo
Dall’inizio dell’anno in città sono stati già 32 i giorni in cui le polveri sottili hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo
Dall’inizio dell’anno in città sono stati già 32 i giorni in cui le polveri sottili hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo

In città tira una brutta aria. Dall’inizio dell’anno sono già stati 32 su 50 i giorni in cui la concentrazione di Pm10 ha superato il limite fissato a 50 microgrammi per metro cubo. Facendo un rapido calcolo, è accaduto due giorni su tre. Per trovare un dato peggiore, prendendo in esame lo stesso periodo dell’anno, bisogna tornare a cinque anni fa.

L’ULTIMA SETTIMANA. Dopo il calo registrato all’inizio del mese, dovuto alla pioggia che aveva ripulito l’aria e fatto rientrare i livelli delle polveri sottili sotto la soglia critica, tanto da spingere l’amministrazione comunale a revocare il provvedimento di blocco della circolazione delle auto Euro 3 diesel in centro ed Euro 2 diesel anche in periferia, le temperature primaverili degli ultimi giorni hanno fatto impennare di nuovo le Pm10. I dati forniti dall’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto, aggiornati a sabato scorso, parlano chiaro. Nell’ultima settimana di rilevamenti la centralina installata al quartiere Italia ha sempre evidenziato valori oltre la soglia. Il picco è stato raggiunto venerdì scorso, quando la concentrazione di polveri sottili ha toccato quota 83 grammi per metro cubo. Il giorno successivo, quello dell’ultimo bollettino, era stata invece di 67 microgrammi e posizionava Vicenza al terzo posto tra i capoluoghi di provincia veneti in questa poco invidiabile classifica dietro a Venezia e Padova. Ad oggi la concentrazione media in città è di 62 microgrammi.

LO STORICO. Prendendo in esame lo stesso periodo (1° gennaio-18 febbraio) degli ultimi 6 anni, solo nel 2012 si erano registrati più giorni di sforamento: 37. Nel 2013 erano stati 28, scesi ulteriormente a 14 l’anno dopo. Nel 2015 erano invece risaliti a 32 e alla fine di quell’anno si era raggiunta la quota record di 103 giorni complessivi oltre la soglia, con una concentrazione media di polvere sottili di 70 microgrammi per metro cubo. L’anno scorso, infine, una nuova inversione di tendenza con 22 giorni fuorilegge.

IL “BONUS”. La normativa concede a ogni città 35 giorni di superamento nell’arco di un anno. Siamo solo a metà febbraio e a Vicenza rimangono quindi appena tre giorni prima di esaurire il “bonus”. Il Comune si è già adeguato al documento regionale con l’ordinanza che prevede una serie di misure per il periodo invernale, indipendentemente dal livello di Pm10. Alcune di queste indicano la temperatura che va mantenuta nei locali: dai 18 gradi negli edifici per attività industriali, artigianali e commerciali ai 19 negli altri luoghi a eccezione delle case di cura, degli ospedali e delle case di riposo. Ci sono poi l’obbligo per i negozi di tenere la porta chiusa e le limitazioni per i veicoli Euro 0, 1 e 2. A queste prescrizioni se ne aggiungono delle altre se si entra, come sta accadendo, nei livelli di criticità per più giorni di seguito. Misure, però, che sembrano non avere effetti significativi. E così, non rimane che sperare in qualche giornata di pioggia e vento per poter respirare aria più pulita.

Valentino Gonzato

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