VICENZA. Un imprenditore orafo vicentino, dopo aver subito l’ennesimo furto ai danni della sua attività e della sua abitazione (gli avevano portato via 80 chili d’argento), aveva chiesto al prefetto il rilascio della licenza del porto di pistola per difesa personale. Ma il prefetto gli aveva risposto di no, perché i ladri non lo avevano mai minacciato, né aggredito, né intimidito. L’imprenditore, risentito dalla decisione, si era così rivolto al Tar, ma ha perso il ricorso: il prefetto, scrivono i giudici amministrativi, ha ampia discrezionalità per questo tipo di decisioni.