VICENZA. L’alpino Roberto Ciambetti, armato di Fal Beretta, correva l’anno 1985. Un giovanissimo Francesco Rucco, in curva al Menti a sostenere il Lanerossi. O il paggio del ’500 nell’Edipo Re al Teatro Olimpico del 1980, al secolo Valerio Sorrentino. È diventato ormai un fenomeno virale: postare su Facebook una foto della propria infanzia o giovinezza, in bianco e nero o a colori, accompagnata dall’hashtag “sfida accettata”. Il contagio social ha ormai raggiunto migliaia di utenti, vip nazionali e locali compresi, anche se lo scopo originario della catena di Sant’Antonio era diverso: sensibilizzare, con una foto in bianco e nero, sulla lotta al cancro. Si era diffuso a partire dalla scorsa estate nel Regno Unito, ma è approdato in questi giorni in Italia con tutt’altro spirito. È ormai un gioco della memoria a suon di foto, cui si danno svariate sfumature. C’è chi pubblica foto di attori o calciatori spacciandole ironicamente per la propria immagine giovanile e chi, come il consigliere comunale Valter Bettiato Fava, risale all’origine dell’esistenza postando uno spermatozoo in missione per la vita. Liberi tutti.