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Vicenza

Star di Top Gear
sotto la Basilica
Tremila in delirio

La folla in piazza dei Signori. FOTO NEGRIN
La folla in piazza dei Signori. FOTO NEGRIN
Le star di Top Gear in piazza dei Signori. VIDEO NEGRIN

VICENZA. ore 17.15 Ha riscosso un enorme successo la presenza in centro storico di Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May. E grande soddisfazione è stata espressa dal vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci, che sulla propria pagina Facebook ha scritto: "Città in delirio per l'arrivo dei tre moschettieri dello storico format inglese Top Gear, Jeremy Clarkson Richard Hammond e James May, oggi impegnati nelle riprese del loro nuovo programma Grand Tour. Sono contento che abbiamo convinto la produzione a fare più riprese del previsto a Vicenza, oggi e domani. La nostra città diverrà parte del nuovo programma: un successo annunciato, visto che Top Gear sulla BBC arrivò a collezionare oltre 350 milioni di spettatori in tutto il mondo!!" 

 

ore 16.50 Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May sono arrivati in piazza dei Signori a bordo di una Aston Martin, una Rolls Royce e una Dodge, accolti da almeno tremila fan in delirio. 

 

ore 16.30 Tremila persone, forse più. Sale la febbre in città per le riprese di "The Grand Tour", il nuovo programma del trio Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, già star di "Top Gear". Piazza dei Signori è stata letteralmente invasa dagli appassionati in attesa che inizino le riprese del noto programma televisivo trasmesso da Amazon Instant Video, con il supporto di Comune di Vicenza e Vicenza Film Commission. 

 

 

 

ore 6 Se avete amato “Top Gear” ed ora aspettate con la stessa impazienza “The Grand Tour”, è il vostro giorno: gli appassionati potranno assistere alle riprese del nuovo programma in piazza dei Signori. E salutare Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, i tre moschettieri della trasmissione, mutuata addirittura dal XVII secolo.

 

 

Già, Goethe insegna. Una volta l’Europa la giravano i rampolli delle famiglie aristocratiche. In carrozza. Erano i Grand Tour, si partiva e si tornava dalla stessa città e lo scopo era quello di perfezionare il proprio sapere. Le destinazioni? Una, l’Italia. Erano viaggi che potevano durare persino anni, spesso neppure comodi, ma alla fine sempre meglio così che ritrovarsi con un fucile a tracolla e attraversare il continente a piedi al seguito di qualche re, imperatore o generale. Ora, a distanza di secoli, “The Grand Tour” riprende a girare l’Italia, l’Europa ed il mondo. A bordo delle carrozze di oggi, che al pari di quelle della nobiltà, non sono carretti ma gran turismo, come indica la sigla “GT”. Si raccontano loro, le auto e le loro novità, ma anche ogni meta ed ogni viaggio.

Non solo motori, dunque. D’Artagnan- Jeremy “Jezza” Clarkson, Richard “Hamster” Hammond e James “Captain Slow” May sembrano nomi da rock band e a dire il vero i tre non hanno mai lesinato assoli e giudizi taglienti nei loro programmi. Fin dal 2002, quando sono partiti con “Top Gear”, realizzato per Sua Maestà la Bbc, e che ha avuto una stima di 350 milioni di spettatori in tutto il mondo. Dalla tv di Stato, inglese, alla pay tv, Amazon Prime Video, il passo è diventato obbligato dopo il prepensionamento di “Jezza” Clarkson e la decisione degli altri due partner di avventura, e del produttore esecutivo, di lasciare lo show per solidarietà. Squadra che vince di solito non si cambia, ma si sa gli inglesi ci hanno sempre capito poco al riguardo. E pensare che quello show era diventato quasi una trasposizione televisiva del capolavoro di Jerome K.Jerome “Tre uomini in barca”, tanto erano le gag e l’ironia di puntate rimaste mitiche: il viaggio verso l’Alabama, nel 2007, con tre vecchi “motori” acquistati a 1.000 dollari ognuno e con le scritte sulle proprie auto (“le leggi a favore dell'amore omosessuale sono Ok”, “il country ed i western sono spazzatura” e “le Nascar fanno schifo”); o come “Polar Special”, gara fino al Polo nord magnetico, tra una Toyota Hilux appositamente modificata e una slitta trainata da cani. Per la cronaca vinse la prima. O come la ricerca della vera sorgente del Nilo o il lunghissimo viaggio di 1200 km in Birmania per raggiungere la Thailandia e costruire un ponte sul grande fiume Kwai. Tutto tra vecchie auto, station wagon usate, camion trasformati in camper e rischiando in prima persona. “The Grand Tour” partirà in autunno, nel frattempo meglio farsi un salto in piazza. Gratis, che di questi tempi non guasta proprio.

(Roberto Luciani)

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