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Nanto

«Stacchio archiviato»
Tanto clamore
ma nulla è cambiato

Il comitato pro-Stacchio si è radunato ieri sera alla stazione di servizio di Ponte di Nanto. COLORFOTO
Il comitato pro-Stacchio si è radunato ieri sera alla stazione di servizio di Ponte di Nanto. COLORFOTO
Il comitato pro-Stacchio si è radunato ieri sera alla stazione di servizio di Ponte di Nanto. COLORFOTO
Il comitato pro-Stacchio si è radunato ieri sera alla stazione di servizio di Ponte di Nanto. COLORFOTO

NANTO. «Vede lì, sotto la tettoia? C’erano i fori dei proiettili di kalashnikov. Il bandito non lo sapeva usare, per fortuna che non ha colpito la pompa di benzina». Un anno dopo non c’è tensione al distributore di Graziano Stacchio. La notizia che si va verso l’archiviazione dell’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, sebbene non ci sia ancora nulla di scritto, nonché la serata fredda, di vento e di pioggia, hanno disinnescato la rabbia. Alla fine sono una trentina gli amici e i sostenitori che si presentano a Ponte di Nanto, organizzati con tavoli, cioccolata calda e frittelle. Non possono sentire quello che accade nella mezza maratona televisiva che ha fagocitato Stacchio, le parole del gioielliere Roberto Zancan che annuncia una clamorosa iniziativa: «Le rapine che ho subito mi sono costate più di un milione di euro e su questi soldi c’ho pure pagato le tasse, però mi si dice che i banditi sono nulla tenenti. Vuol dire che chiederò il risarcimento allo Stato. Del resto, perché loro possono averlo e io no?». Incalza: «Io ho paura delle armi e con dei figli piccoli non vorrei tenerle in casa, ma non ho fiducia nelle istituzioni. E non parlo della polizia, che è costretta a lavorare senza tutele». Parole che Stacchio fa proprie. Ribadendo ciò che ha detto più volte in questi mesi - «sì, lo rifarei, perché difendere la commessa era un dovere» - non vuol essere un eroe: «Faccio volontariato da 40 anni ed oggi che ne ho 66 mi chiedo se i nostri politici abbiano chiaro quello che succede fuori dai palazzi». Parole raccolte da un paio di sindacati di polizia: mentre il Consap propone di intitolare una via, da vivo si intende, al benzinaio, il Coisp chiede sia cambiata la legge sulla legittima difesa.

Ma lì, in quel distributore sferzato dal vento e dalla pioggia, tutto ciò resta un’eco lontana. La moglie di Graziano, protetta dalle amiche Claudia, Jenny e dall’avvocato Francesca Rigato, dello studio Roetta, si tiene in disparte. «Chiedete a mio marito» si limita a dire. Un anno così, tra telecamere, polemiche, accuse, proiettili arrivati via posta, manifestazioni, persone che vanno e vengono, è durissimo. Non si vede l’ora che finisca. Lo confermano le reazioni alle parole del procuratore Antonino Cappelleri - sulla prossima richiesta di archiviazione - che non ha fatto altro che ribadire ciò che si era capito ad agosto, dopo l’incriminazione del bandito arrestato. Molti politici già esultano. «Sono contento», dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Una vittoria la richiesta di archiviazione», dice Matteo Salvini, leader della Lega. Sulla stessa scia i leghisti Erika Stefani, «finalmente, decisione dovuta», e Nicola Finco, «buona notizia». «Ma ad oggi - conferma l’avvocato Rigato - non c’è ancora nulla».

Roberto Luciani

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