<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il 7 marzo a Vicenza

Spettacolo gender
rivolto alle scuole
«Ministro lo stoppi»

L'assessore regionale Elena Donazzan ha scritto al ministro dell'Istruzione
L'assessore regionale Elena Donazzan ha scritto al ministro dell'Istruzione
L'assessore regionale Elena Donazzan ha scritto al ministro dell'Istruzione
L'assessore regionale Elena Donazzan ha scritto al ministro dell'Istruzione

VENEZIA. «Chiedo al ministro Valeria Fedeli di non consentire alle scuole di proporre agli alunni lo spettacolo sul bambino transgender "Fa'afafine", in scena in queste settimane in tutta Italia». Questo il contenuto della lettera inviata alla titolare del ministero dell’Istruzione, con la quale Elena Donazzan, assessore alla scuola della Regione Veneto, contesta l’iniziativa proposta anche in Veneto, il 7 marzo al Teatro Astra di Vicenza e l’8 marzo a Villa dei Leoni di Mira (Venezia).

 

«Migliaia di bambini e adolescenti saranno condotti dalle scuole a uno spettacolo che ha l’intento dichiarato di mettere in crisi la loro identità sessuale, la loro stabilità psicoaffettiva - dichiara Donazzan - Uno spettacolo che veicola e legittima l’ideologia gender, quella per cui nascere biologicamente maschi e femmine non avrebbe niente a che vedere con la nostra "vera" sessualità, che invece può essere scelta, cambiata, modellata e riformulata a piacimento senza alcun punto di riferimento oggettivo; quella per cui l’uomo e la donna non sono naturalmente complementari; quella per cui qualsiasi unione affettiva ha lo stesso valore sociale e antropologico del matrimonio; quella per cui non esistono mamma e papà, ma genitore 1, 2, 3, 4...».

 

«Anche a seguito delle segnalazioni che sto ricevendo da parte di genitori e nonni preoccupati - conclude l’assessore - ho scritto al ministro dell’Istruzione per chiedere che venga impedita la diffusione di questa iniziativa, distorsiva per l’educazione dei giovani, che rischia di rivelarsi una vera e propria violenza psicologica nel periodo di particolare fragilità e confusione dei nostri ragazzi».

Suggerimenti