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Sos carcere, la nuova ala usata solo a metà

Il nuovo padiglione del carcere Del Papa a San Pio X che è stato  inaugurato lo scorso luglio dal ministro della Giustizia Orlando. ARCHIVIO
Il nuovo padiglione del carcere Del Papa a San Pio X che è stato inaugurato lo scorso luglio dal ministro della Giustizia Orlando. ARCHIVIO
Il nuovo padiglione del carcere Del Papa a San Pio X che è stato  inaugurato lo scorso luglio dal ministro della Giustizia Orlando. ARCHIVIO
Il nuovo padiglione del carcere Del Papa a San Pio X che è stato inaugurato lo scorso luglio dal ministro della Giustizia Orlando. ARCHIVIO

È costato 9 milioni e mezzo di euro, ma a otto mesi di distanza dall’inaugurazione in pompa magna, con tanto di taglio del nastro da parte del ministro della Giustizia Andrea Orlando, il nuovo padiglione del carcere Del Papa a San Pio X deve ancora entrare in funzione a pieno regime. «Sono stati aperti ai detenuti solamente due piani su cinque della struttura perché mancano gli agenti - afferma il segretario regionale della Uilpa Leo Angiulli -. E intanto l’istituto rischia il sovraffollamento perché siamo a un passo dai limiti fissati dalla legge Torreggiani».

I NUMERI. Attualmente i detenuti presenti al Del Papa sono 232, divisi tra vecchio e nuovo padiglione e la cosiddetta “casa reclusione”. I primi due rispettano lo spazio vitale per ogni detenuto previsto dalla normativa mentre il terzo, destinato a chi deve scontare condanne definitive e ai collaboratori di giustizia, è “fuorilegge”: la capienza massima è di 25 carcerati, ma ne sta ospitando 44, quasi il doppio. Per quanto riguarda l’organico della polizia penitenziaria, invece, la vecchia pianta organica prevedeva 196 unità, alle quali ne andrebbero aggiunte altre 140 dopo l’apertura del nuovo padiglione, ma in servizio ci sono solamente 135 agenti.

IL NUOVO PADIGLIONE. Il motivo per cui la nuova struttura non può essere ancora utilizzata completamente è proprio questo: le celle non possono ospitare i detenuti perché mancano i numeri per garantire la sicurezza. «La politica ha voluto inaugurare la nuova ala a tutti i costi, ma senza risorse», accusa Angiulli. Che prosegue: «Servirebbero 70 nuovi agenti per aprire anche gli ultimi 3 piani, ma il ministero non ha previsto alcun aumento di organico e nemmeno stabilito quando entrerà in funzione il nuovo padiglione. Lo avevamo detto fin da subito che le cose sarebbero peggiorate e avevamo ragione».

«TURISMO PENITENZIARIO». Cosa cambierebbe se l’ala inaugurata a luglio venisse aperta completamente lo spiega sempre Angiulli: «Finirebbe il “turismo penitenziario”, il trasferimento continuo di detenuti da una casa circondariale all’altra che paghiamo noi contribuenti. Non migliorerebbe però la situazione della “casa reclusione”, perché le celle del nuovo padiglione non possono accogliere quella tipologia particolare di detenuti».

L’ATTESA. «La destinazione della nuova struttura non è ancora stata decisa e non mi risulta che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia abbia comunicato nulla di recente», glissa sulla questione il direttore del carcere Fabrizio Cacciabue. Che, sul numero eccessivo di carcerati nella “casa reclusione”, puntualizza: «Sì, ci sono problemi di sovraffollamento, ma i detenuti godono di libertà di movimento».

Valentino Gonzato

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