VICENZA. Sette parlamentari vicentini al traguardo-pensione. Non la incasseranno subito, ma al compimento dei 65 anni. Ieri, dopo 4 anni, sei mesi e un giorno di legislatura, i 7 parlamentari vicentini di prima nomina, così come altri 601 loro colleghi italiani, hanno maturato i requisiti per ottenere l'assegno pensionistico una volta raggiunta l'età pensionabile. Si tratta dei deputati Filippo Busin (Lega nord), Federico Ginato e Filippo Crimì (Pd), e dei senatori Erika Stefani (Lega nord), Giorgio Santini e Rosanna Filippin (Pd) ed Enrico Cappelletti (Movimento 5 stelle). Nell'elenco non compaiono la dem Daniela Sbrollini, che è al secondo mandato e aveva già i requisiti, né il forzista Dino Secco, sbarcato alla Camera a mandato in corso, troppo tardi per meritarsi la pensione. Per lui, oltre il danno la beffa: ogni mese deve versare i contributi per un assegno che non vedrà mai. Il traguardo della pensione, che è cosa diversa dal vecchio vitalizio che incassano gli ex parlamentari, ha riacceso il dibattito, anche alla luce della mossa del M5s, i cui parlamentari hanno consegnato ai presidenti delle Camere «la formale rinuncia, a nome del M5s, a tutti i privilegi legati al trattamento pensionistico parlamentare», dichiara Cappelletti. «Pura propaganda - ribatte Filippin -. Se volevano rinunciarvi, avevano un modo per farlo: dimettersi prima».