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Vicenza

Sesso con il trans
a sedici anni
Paura per l’Hiv

I due adolescenti hanno avuto un rapporto sessuale non protetto con un transessuale. ARCHIVIO
I due adolescenti hanno avuto un rapporto sessuale non protetto con un transessuale. ARCHIVIO
I due adolescenti hanno avuto un rapporto sessuale non protetto con un transessuale. ARCHIVIO
I due adolescenti hanno avuto un rapporto sessuale non protetto con un transessuale. ARCHIVIO

La ricerca di forti emozioni, la voglia di trasgredire e l’incoscienza tipica dell’adolescenza li hanno spinti ad avere un rapporto sessuale non protetto con un transessuale conosciuto su internet. Subito dopo aver soddisfatto la loro curiosità, però, due giovani studenti vicentini, di 16 e 17 anni, si sono pentiti e sono stati assaliti dalla paura di poter aver contratto l’Hiv o qualche altra malattia. Sono rimasti in silenzio per giorni, fino a quando hanno trovato il coraggio di confessare tutto quanto ai loro genitori. Che a quel punto li hanno immediatamente accompagnati al pronto soccorso del San Bortolo per effettuare gli esami del sangue. Le prime analisi avrebbero dato esito negativo, ma per avere la certezza di non aver preso alcunché dovranno ripetere il test tra alcune settimane.

IL RAPPORTO. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i due minorenni avrebbero contattato in rete il transessuale, che abita e riceve i propri clienti in un appartamento in città. Hanno pattuito la cifra da pagare per la prestazione sessuale e la settimana scorsa si sono presentati all’appuntamento. Al momento, non è chiaro se gli adolescenti credessero di aver preso accordi con una prostituta. Ciò nonostante, anche dopo aver scoperto che non si trattava di una donna, hanno accettato comunque di consumare un rapporto senza il preservativo.

L’ANGOSCIA. I rimorsi sono cominciati non appena se ne sono andati dall’appartamento del transessuale. In breve tempo l’ansia e la consapevolezza di averla commesso una leggerezza hanno preso il sopravvento. Gli studenti hanno vissuto giorni di angoscia, in preda al timore che quell’avventura potesse aver segnato per sempre le loro giovani vite. La vergogna li ha però spinti a tenersi tutto dentro senza rivelare a nessuno le loro azioni. Fino a quando non hanno più retto allo stress psicologico e hanno raccontato alle loro famiglie quello che era successo in quell’appartamento.

IL TEST. Venerdì scorso, i ragazzi si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale assieme ai loro genitori e hanno chiesto a un medico di poter sottoporsi al test dell’Hiv e delle altre malattie trasmissibili per via sessuale. Stando ai primi esami non sarebbero state rivelate tracce della presenza dell’infezione. Per avere la certezza di non essere sieropositivi, però, dovranno ripetere le analisi del sangue al termine del cosiddetto “periodo finestra”, durante il quale il test non è in grado di diagnosticare il contagio, che può durare da uno a tre mesi.

LA SEGNALAZIONE. Tirato un primo grosso sospiro di sollievo, le famiglie dei due giovani starebbero pensando ora di sporgere denuncia. Il caso è già stato segnalato agli investigatori della seconda sezione della squadra mobile della questura e ai carabinieri. Le forze dell’ordine, comunque, non avrebbero ravvisato alcun reato perché entrambi i minorenni hanno già compiuto i 16 anni di età e il rapporto sessuale con il transessuale è stato consumato consenzientemente.

Valentino Gonzato

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