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Vicenza

Sentinelle
e tagliatelle
“Lite” in famiglia

La contromanifestazione delle “Tagliatelle in piedi”
La contromanifestazione delle “Tagliatelle in piedi”
Manifestazione delle "Sentinelle in piedi" (VIDEO CAROLLO)

La famiglia tradizionale e le unioni gay, i diritti degli omosessuali e le coppie omogenitoriali che scelgono di adottare un figlio. Sono alcuni dei temi che hanno diviso la piazza, ieri a Vicenza. Da una parte, infatti, il centro è stato teatro di una nuova veglia delle Sentinelle in piedi, mentre dall’altra un gruppo di associazioni cittadine ha organizzato una contromanifestazione intitolata “Tagliatelle in piedi”. Tra le due formazioni, separate da alcune centinaia di metri, erano stati disposti carabinieri, agenti della polizia locale e della questura, alcuni in tenuta antisommossa. A muoversi per primi, in piazzale Esedra, sono stati i promotori dell’iniziativa “Tagliatelle in piedi”.

Una trentina di giovani della Chiesa pastafariana del baccaliscafisso, dell’assemblea We want sex e Starfish, del CS Bocciodromo, dello sportello Lgbt Vicenza, del Coordinamento studentesco e di Sinistra ecologia e libertà, poco dopo le 15.30, si sono disposti in file ordinate, con uno scolapasta in testa, per mangiare un piatto di tagliatelle. «Ogni volta che le Sentinelle in piedi scendono in piazza, vogliamo ricordare alla città che c’è anche chi la pensa in modo diverso - spiega Martina Vultaggio di We want sex -. L’obiettivo di questa manifestazione è dire che nessuno può permettersi di incasellare la famiglia; vogliamo, inoltre, fare un ragionamento contro ogni tipo di fondamentalismo». «Siamo qui per difendere la famiglia tradizionale pastafariana, formata dal matrimonio tra N individui di X sesso - spiega Nicoletta Piazzetta, 30 anni, di Vicenza, “frescona della pannocchia di Vicenza” della Chiesa pastafariana -. Siamo contro le Sentinelle che manifestano contro i diritti delle persone e contro la libertà di autodeterminarsi».

Il gruppo delle Sentinelle in piedi ha dato invece corso alla propria iniziativa in piazza Castello. I partecipanti, più di 40, si sono disposti ordinatamente in fila, con un libro in mano, e per circa un’ora sono rimasti fermi, in silenzio. «I temi della nostra iniziativa sono quelli del testo di legge sulle unioni civili, dell’ideologia gender già entrata nelle scuole - spiega il portavoce Andrea, 28 anni, di Vicenza, il quale riferisce di non voler svelare il proprio cognome in quanto, in altre città, altri promotori sono stati oggetto di provocazioni e critiche -. Noi siamo per il rispetto di tutte le persone e per la libertà di scelta, ma pensiamo che il legislatore debba tutelare come cellula della società la famiglia antropologicamente riconosciuta, formata da un uomo e una donna. Un bambino ha diritto ad avere un padre e una madre».

I due fronti contrapposti si sono trovati a pochi metri di distanza dopo che il gruppo delle “tagliatelle” ha improvvisato un corteo lungo viale Roma, fino ai Giardini Salvi. «Sentinelle, venite ad abbracciarci - hanno gridato con un microfono i promotori del corteo -. Noi non siamo per la guerra, quelli per la guerra sono i fondamentalisti». L’invito, però, non ha ottenuto alcuna risposta; alla fine il gruppo è tornato indietro lungo lo stesso percorso.

Matteo Carollo

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