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Vicenza

«Sangue ovunque
ma nessuno
mi ha aiutato»

Ciò che resta del dramma
Ciò che resta del dramma
Ciò che resta del dramma
Ciò che resta del dramma

VICENZA. «Sembrava l’apocalisse. C’era sangue ovunque, nessuno si fermava per aiutare quel ragazzo. La sua ragazza urlava disperata, mentre l’accoltellatore, ferito anche lui ad un braccio, fuggiva. Mi sono avvicinato, gli ho detto di stare tranquillo, che presto sarebbero arrivati i soccorsi, ma attorno a me avevo il vuoto, scappavano tutti. Poi i suoi amici lo hanno preso di peso, l’hanno portato in mezzo alla strada, per far fermare le macchine. Io ero già al telefono con i poliziotti che sono arrivati poco dopo, insieme alle ambulanze». Anche se sono passate più di tre ore, Diego Dalla Palma, esperto di immagine di fama internazionale, che ieri si è trovato in mezzo al drammatico episodio in viale Roma, al solo ricordo di quei minuti interminabili è ancora scosso. Si è appena cambiato i vestiti imbrattati del sangue del giovane accoltellato che ha tentato di aiutare. «Mi sono trovato di fronte a una scena che non avrei mai pensato di vedere - racconta -. L’accoltellamento era appena avvenuto. Il presunto feritore stava scappando. Sono corso dal ragazzo ferito. Chiedevo aiuto, speravo di trovare attorno a me qualcuno che mi desse una mano a fare qualcosa, ma niente. Una ragazza di colore stava chiamando la polizia, mi sono fatto passare il telefono, ho detto chi ero, che cosa avevo davanti, ho chiesto all’agente di mandare i soccorsi».

«Sono stati tutti bravissimi, veloci e preparati - conclude Dalla Palma -. L’unica cosa che non riesco a capire è perché nessuno a parte me si sia fermato. Un uomo, poco dopo, mi ha detto che se Vicenza è ridotta così la colpa è delle persone come me. Solo i giovani sono arrivati a dare conforto, ma quelli della mia età correvano via come matti».  

F.C.

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