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Vicenza

Sammi si racconta
E 200 mila fan
la seguono sul web

Samantha Frison, 15 anni, studentessa e vlogger di successo
Samantha Frison, 15 anni, studentessa e vlogger di successo
Samantha Frison, 15 anni, studentessa e vlogger di successo
Samantha Frison, 15 anni, studentessa e vlogger di successo

VICENZA. Il sogno di molti adolescenti: essere popolari su YouTube e su Instagram. Quando crei video e foto che generano centinaia di migliaia di visualizzazioni, raccogli migliaia di iscritti e di follower, succede che un’agenzia posi gli occhi su di te e ti proponga di farlo diventare “quasi” un lavoro.

Samantha Frison, 15 anni, studentessa al Piovene e vlogger in rampa di lancio, assicura che «è ancora un divertimento». Anche se Frison è un cognome d’arte per evitare fan troppo invadenti. Dotata di una naturale timidezza che scompare davanti alla videocamera, nei giorni scorsi Sammi ha superato il traguardo dei 200 mila iscritti sul proprio canale YouTube, è una star su musical.ly (una app per creare e condividere video cantando in playback), mentre gli instagramers che la seguono sono già 198 mila e i suoi account sui social network crescono al ritmo di 30 mila nuovi utenti al mese.

Nei suoi video cliccatissimi affronta argomenti impegnati come bullismo, autolesionismo, talvolta risponde agli haters (gli invidiosi 2.0) che la criticano, ma parla anche di temi più leggeri come i nuovi clip musicali, sfide o scherzi agli amici, make up, piercing, capi di abbigliamento e accessori. «Intrattengo le persone parlando delle mie passioni, della mia vita, dei problemi comuni di noi adolescenti», spiega.

Su YouTube ci è arrivata molto giovane, a 11-12 anni «come molti altri ragazzi». A 13 ha iniziato a girare i primi video nella cameretta di casa, dallo scorso agosto i numeri sono cominciati a salire rapidamente e a ottobre è arrivata la prima proposta da parte di un’agenzia di comunicazione di Milano, che le organizza i tour in giro per l’Italia per incontrare il suo pubblico di riferimento, soprattutto ragazzine tra gli 11 e i 15 anni.

«Sono stata a Roma, Milano, Napoli, Pescara, l’ultima volta a Bologna. Mi hanno invitato anche ad Amsterdam, ma non sono potuta andare per impegni scolastici. Le date si concentrano nel fine settimana. Cosa mi chiedono le fan? Foto, autografi, consigli. Molte mi hanno scritto perché sono state come me in passato vittime di bullismo. Cerco di spingerle a parlarne e a credere in se stesse. Loro mi ringraziano e mi portano cartelloni e regalini, incontrarle è bellissimo, emozionante».

La popolarità dal web si è trasferita anche sulla strada e nei luoghi pubblici. «Qualche giorno fa ero al pronto soccorso e il genitore di una ragazzina mi ha chiesto una foto». Come si concilia l’attività on line con gli impegni scolastici? «Il pomeriggio è riservato allo studio. La sera dedico un paio d’ore ai miei canali principali. Cerco di creare almeno un nuovo video a settimana».

Secondo il software Money calculator di Social Blade, il canale di Samantha genera circa 50 mila euro di ricavi pubblicitari annui. Si tratta di una stima grossolana; il guadagno va poi diviso tra la piattaforma, l’agenzia e l’autore o l’autrice del video. «Alla fine del mese arriva quasi uno stipendio», racconta papà Andrea. E forse, un domani, un lavoro.

Il maggiore cruccio? Internet lento. «Ci metto 3 o 4 ore a caricare un video», lamenta Sammi. Da qui l’appello: «Portate la fibra ottica anche fuori dalle grandi città».

Paolo Mutterle

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