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Vicenza

Sacchetti
per la frutta “bio”
e a pagamento

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Una signora impegnata a pesare della verdura in un supermercato della città.
Una signora impegnata a pesare della verdura in un supermercato della città.
Una signora impegnata a pesare della verdura in un supermercato della città.
Una signora impegnata a pesare della verdura in un supermercato della città.

VICENZA. Una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che dal 1° gennaio i sacchetti ultraleggeri per alimenti devono obbligatoriamente essere biodegradabili e compostabili (cioè trasformabili in concime). L’obiettivo è quello di ridurre l’utilizzo di plastica. Quella meno buona è che la legge entrata in vigore prevede che le borse non possano essere distribuite a titolo gratuito: il prezzo è libero e deve risultare dallo scontrino. Queste le certezze, ma nei primi giorni sono sorti anche diversi dubbi sull’applicazione della nuova norma, che per i trasgressori prevede una multa da 2.500 a 25 mila euro (aumentata fino a 100 mila per quantità ingenti). Gli shopper (ovvero le borse nelle quali viene imbustata la spesa alla cassa) sono già da tempo biodegradabili e costano tra i 10 e i 15 centesimi; quelli di plastica non riutilizzabili sono fuorilegge dal 2007. I sacchetti in materiale ultraleggero, di spessore inferiore ai 15 micron, sono invece quelli utilizzati abitualmente per imbustare frutta e verdura dentro ai supermercati. Fino al 31 dicembre erano gratis, ma di materiale inquinante come il polietilene. Il prezzo dei nuovi sacchetti “bio” fissato dalle principali catene presenti in città varia da 1 a 4 centesimi. Un centesimo è il prezzo deciso da Alì supermercati; due centesimi alla Coop, Interspar, Eurospar, Famila, A&O, Emisfero, Riviera. Tre centesimi il costo al Pam Vicenza in viale Trento; quattro centesimi al Pam viale Mazzini. Prima c’è chi ne approfittava mettendone nel carrello un numero spropositato; da ieri è scattata la gara a usarne meno possibili. C’è chi ha provato a insacchettare prodotti diversi (come melanzane e zucchine) nella stessa busta, ma non dappertutto questo viene consentito. Non si può fare, ad esempio, al Famila. La norma vale per tutti i negozi, ma quelli che in passato utilizzavano i sacchetti ultraleggeri in polietilene sono soprattutto quelli di frutta e verdura. 

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