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Sei morti, 23 dispersi

Rigopiano, anche
vicentini scavano
Rischio valanghe

I soccorsi all'hotel Rigopiano
I soccorsi all'hotel Rigopiano
Volontari Ana

I SOCCORSI VICENTINI. Continua incessante la catena di solidarietà vicentina impegnata nei Comuni del Centro Italia in ginocchio per il sisma e il maltempo. Otto operatori del soccorso alpino della stazione di Schio e di quella Asiago da ieri sono stati chiamati a prestare servizio tra la neve e le macerie dell'hotel Rigopiano, nel Pescarese, dove si scava senza sosta per trovare altri superstiti dopo la valanga che ha devastato l'albergo. Per prestare aiuto alla popolazione, in direzione Castellalto (Teramo), ieri mattina dal Foro Boario sono inoltre partiti quattro esperti della protezione civile dell'Ana. Pronta a mettersi in marcia è anche la solidarietà di 33 volontari dei gruppi di Protezione civile di Schio, Torri di Quartesolo, Caltrano, Chiuppano, Pozzoleone, Marostica, Sarcedo: se la Regione Veneto darà loro il via libera, sostituiranno gli altri gruppi del Vicentino rientrati ieri.  

 

CONTINUANO LE RICERCHE. Il bilancio delle persone tratte in salvo è ancora invariato: sono nove. Sei i morti, mentre i dispersi sono 23. All’interno dell’albergo ci sarebbe anche un ragazzo senegalese che lavorava nella struttura, secondo la testimonianza di una persona salvata.

Le ricerche stanno procedendo su due fronti opposti. Da un lato i vigili del fuoco stanno avanzando all’interno della struttura lungo il percorso che ha consentito il ritrovamento dei 9 superstiti. Le difficoltà consistono nella necessità di aprire varchi attraverso murature di elevato spessore per accedere ad altri locali. Parallelamente stanno operando sul fronte nevoso esterno per consentire l’apertura di ulteriori varchi sul lato opposto della struttura, per il raggiungimento e l’ispezione più rapida dei locali. L’avanzamento dei mezzi meccanici di ausilio viene assicurato dal personale del Soccorso Alpino che sonda la neve, tracciando la pista da seguire.

 

RISCHIO VALANGHE. La valanga che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano al momento dell’impatto aveva raggiunto una massa di circa 120.000 tonnellate e una velocità tra i 50 e i circa 100 Km/ora. È la stima fornita dalla riunione di un gruppo di esperti sul rischio valanghe che si è riunito presso il Centro Operativo Comunale di Penne (PE) per valutare le azioni da mettere in campo in relazione al rischio residuo valanghe a seguito delle eccezionali nevicate dei giorni scorsi e dei terremoti del 18 gennaio. Il team è costituito da personale di Meteomont, il servizio nazionale di previsione neve e valanghe, di cui fanno parte Corpo Forestale dello Stato/Carabinieri, Comando Truppe Alpine e Servizio meteorologico Aereonautica e di Aineva, l’associazione delle Regioni e Province Autonome dell’arco alpino italiano.

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