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Vicenza

Ressa notturna
per le magie
di Harry Potter

Numerosi bambini si allungano per agguantare la copia del libro. COLORFOTO
Numerosi bambini si allungano per agguantare la copia del libro. COLORFOTO
Numerosi bambini si allungano per agguantare la copia del libro. COLORFOTO
Numerosi bambini si allungano per agguantare la copia del libro. COLORFOTO

La magia riesce ancora una volta. Nove anni dopo l’uscita di “Harry Potter e i Doni della Morte”, il fascino del mondo e dei personaggi creati dall’inglese Joanne K. Rowling rimane immutato. Così come la tradizione di gremire le librerie fino a mezzanotte per agguantare una copia del nuovo libro. Questa volta si tratta di “Harry Potter e la Maledizione dell’Erede”, e la magia si è ripetuta nella notte tra venerdì e sabato in tutto il Paese, Vicenza compresa. Già, perché in città nemmeno 24 ore dopo la messa in commercio le copie erano pressoché vendute tutte.

Ma andiamo con ordine. Nella libreria Galla di corso Palladio venerdì sera erano più di cento persone a scandire il conto alla rovescia prima dell’apertura delle confezioni che contenevano i libri. Sì, scandire, come fosse la veglia del 31 dicembre, tra caramelle, biscottini “magici”, bevande e lettura ad alta voce dei capitoli precedenti della saga. Uno spettacolo nello spettacolo. C’è chi per l’occasione si è vestita come una studentessa della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. O chi ha preferito il total black, a mo’ di Bellatrix Lestrange (la strega più feroce della saga per intenderci). C’è chi ha preferito un profilo basso, aspettando la mezzanotte in un angolo della libreria, salvo poi apparire ben poco magicamente e agguantare una copia. Poi, gli stessi, hanno cominciato a leggere avidi le pagine mentre, in fila alla cassa, aspettavano il loro turno per saldare il conto.

Tanto per confermare quanto il pubblico di Harry sia trasversale e fidelizzato, trentenni e quarantenni ingannavano l’attesa discutendo da pari a pari con ragazzini adolescenti, con chi l’adolescenza l’ha archiviata da poco e con bambini che, a occhio e croce, hanno imparato a leggere da un anno o due. L’argomento comune? Ma Harry, of course, e la nuova piega degli eventi, peraltro già rivelati da un altro mondo che di magico ha ben poco: il web. E poco importa che già da qualche tempo “Harry Potter and the Cursed Child” (questo il titolo originale) sia presente negli scaffali delle librerie italiane nella lingua di Shakespeare. E meno ancora importa che questo lavoro sia prima di tutto un’opera teatrale, nata sì da un’idea della Rowling ma scritta con il commediografo Jack Thorne e il regista John Tiffany. E sembra non importare a nessuno che questo Potter, adulto e padre di famiglia, sia lontanissimo da quel bambino con la saetta che abbiamo iniziato a conoscere nel 1997.

Poco importa, certo, perché nel tardo pomeriggio di ieri uno stupito Alberto Galla ammetteva che nel giro di 18 ore le copie erano quasi tutte vendute. Numeri certi non ce ne sono, le bocche sono cucite. C’è chi parla di 800 copie, chi meno, chi di più. «Incredibile – ha commentato il presidente dell’associazione librai italiani -. Alla base di questo fenomeno c’è un meccanismo sociale e di marketing per molti aspetti inspiegabile. È un risultato di vendite che supera la proposta di un buon best seller». «Queste “veglie” ricordano quelle per mettere le mani sui nuovi modelli iPhone. Però un volume costa meno e resiste di più».

Nessun gioco di prestigio, la magia dei libri è anche questa. E non delude mai.

Federico Murzio

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