<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Raffica di cantieri
a rischio ritardo
Controlli sui lavori

All’ora di pranzo via IV Novembre era in alto mare: in serata il cantiere è stato completato
All’ora di pranzo via IV Novembre era in alto mare: in serata il cantiere è stato completato
All’ora di pranzo via IV Novembre era in alto mare: in serata il cantiere è stato completato
All’ora di pranzo via IV Novembre era in alto mare: in serata il cantiere è stato completato

L’estate sta finendo ma i cantieri non se ne vanno. Non occorre certo scomodare un vecchio gruppo e parafrasare una canzone di 31 anni fa, tuttavia è questo il pensiero che è circolato nella mente di molti vicentini tornati dalle ferie in questi giorni. «Ma quando finiranno tutti questi lavori?». Il quesito è stato affrontato anche ieri nelle stanze di palazzo Trissino dove assessori, sindaco e dirigenti hanno preso sotto mano l’elenco degli interventi in corso. Obiettivo: rispettare le consegne, evitare ritardi e diminuire i disagi. Una missione da raggiungere a ogni costo anche se si prospetta una vera e propria corsa contro il tempo.

LE ARTERIE CRITICHE. Le prime in ordine di tempo, che coincidono anche con gli interventi più delicati e che più hanno comportato disagi alla viabilità, sono via IV Novembre e viale Rodolfi. La data segnata nell’agenda parla chiaro: entro domani i lavori devono terminare. Eppure, compiendo un rapido sopralluogo, l’intervento sembra ancora in alto mare, o quasi. La strada che collega il rondò di borgo Scroffa con ponte degli Angeli all’ora di pranzo era asfaltata per metà. Sembrava una missione impossibile ma la ditta è riuscita a completare i lavori in anticipo: è tornato il doppio senso ieri sera. Lungo l’arteria che corre accanto all’ospedale ci sono ancora pezzi sterrati. Il ritardo sembra scontato «ma non sarà così», assicura l’assessore alla cura urbana Cristina Balbi che nella mattinata di ieri si è confrontata con gli uffici. «L’azienda - spiega - sta proseguendo come un caterpillar. L’apertura di viale Rodolfi è prevista per giovedì pomeriggio. Gli impegni saranno rispettati». Il Comune ha eseguito i controlli sui lavori da vicino e anche ieri ha effettuato un sopralluogo per capire se tutto sia stato eseguito a regola d’arte: «Sono stati lavori molti complessi - prosegue - anche perché è stata sistemata la rete delle caditoie».

I PONTI IN LISTA. I sopralluoghi e le verifiche sono poi proseguiti su un altro punto delicato: ponte delle Barche. Anche in questo caso le immagini non sono poi tanto rassicuranti rispetto alla data di scadenza. Il ponteggio è ancora installato, il manufatto è letteralmente sotto i ferri ed è ancora da sistemare. «Stiamo procedendo in maniera regolare», prosegue l’assessore che ha messo in agenda un incontro entro questa settimana. «Faremo il punto della situazione ma - assicura - non si andrà oltre l’inizio delle scuole». Data fissata in sede di programmazione. Niente da fare, invece, per ponte dei Marmi. Come già annunciato, l’imprevisto spuntato a inizio agosto ha rallentato i lavori e la consegna è stata posticipata al 7 ottobre. «Purtroppo - continua Balbi - non possiamo fare molto. Bisognerà portare pazienza» perché la strada, va ricordato, resterà chiusa ancora per 40 giorni. «È un ritardo che non dipende da noi o dall’azienda», aggiunge.

GLI ALTRI LAVORI. L’ultima tranche di controlli sarà eseguiti sugli interventi cominciati ieri e nei giorni scorsi. Viale Ippodromo e piazzale Bologna (partiti il 22 agosto) termineranno per l’8 settembre «come previsto»; ci vorranno, invece, altri nove giorni per Busa San Michele mentre domani (e per due settimane) partiranno i lavori per la manutenzione della pavimentazione stradale di viale Mercato Nuovo; previsti lavori notturni. «Nei prossimi giorni - aggiunge Balbi - daremo il via ai lavori in via Vajenti che dovranno terminare entro l’inizio delle scuole». L’assessore alla cura urbana torna poi sul caso di viale Mazzini. «L’intervento di piantumazione e quello ai sottoservizi erano coordinati - afferma - e non si potevano invertire per questioni legate alla mobilità. Le piante saranno recuperate».

Nicola Negrin

Suggerimenti