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Vicenza

Raccolto sangue
per 580 mila euro
Crescita del 4%

La  Fidas  dona oltre 32 mila sacche di sangue  all’anno e riceve quasi 600 mila euro dalla Regione.  ARCHIVIO
La Fidas dona oltre 32 mila sacche di sangue all’anno e riceve quasi 600 mila euro dalla Regione. ARCHIVIO
La  Fidas  dona oltre 32 mila sacche di sangue  all’anno e riceve quasi 600 mila euro dalla Regione.  ARCHIVIO
La Fidas dona oltre 32 mila sacche di sangue all’anno e riceve quasi 600 mila euro dalla Regione. ARCHIVIO

Volontariato e tecnologia. Un binomio che funziona. Se accanto ci mettiamo campagne pubblicitarie ammiccanti con testimonial di successo come nel caso di Giulia Nicol Magro, ragazza vicentina che nel 2010 arrivò seconda al concorso di Miss Italia, oppure altri personaggi che campeggiano sugli spazi pubblicitari delle corriere di Ftv dove compare la scritta: “Segni particolari, donatore” con un sorriso che può solo conquistare e vincere, il gioco è fatto. E i numeri non possono che aumentare, crescere.

Fino a formare, goccia dopo goccia, un grande esercito. Che ha un nome: Fidas (Federazione italiana associazioni donatori sangue), un presidente Mariano Morbin, 83 gruppi, suddivisi in dieci zone con 18 mila donatori attivi. Ma i record sono tutti da elencare: solamente nel 2015 sono state donate 21.070 sacche di sangue intero, 8.548 di plasma e 2.877 di piastrine.

Un totale importante: 32.495 donazioni contro le 31.122 del 2014, una percentuale che cresce del 4 per cento. «Un risulto buono - commenta Morbin - oltre mille donazioni in più. Però non basta. Vogliamo andare avanti, puntare sui giovani come già facciamo con le scuole facendo formazione e informazione».

Questa è solo una parte dell’attività di Fidas, per ogni sacca di sangue la Regione paga 18 euro, che in un anno fanno 584 mila euro che poi vengono divisi negli 83 gruppi che appartengono alla Federazione.

«Finanziamenti - spiega il presidente - che servono per tenere aperte le sedi, per sviluppare tutte le campagne informative aperte, per sensibilizzare i giovani e, soprattutto, per tenere in piedi una struttura che sta diventando sempre più grande e complessa. Basta considerare che siamo la prima associazione del Veneto e la terza a livello nazionale. Questo significa avere una rete che ci permette di restare praticamente sempre in contatto con tutti i donatori per poter rispondere con celerità a tutte le richieste che giungono». Di fatto Fidas (con le associazioni Avis, Trevisan di Montecchio Maggiore, Rds di Campese e Adosalvi) riesce a coprire il fabbisogno di sangue delle Ulss provinciali. Quello in eccedenza viene destinato a due ospedali di Roma e al nosocomio di Cagliari.

C’è da aggiungere che quella che guida Morbin è una Fidas sempre più giovane: infatti il 25 per cento dei donatori ha meno di 28 anni e all’interno della Federazione c’è una sezione giovanile molto attiva sul piano della prevenzione e della formazione sia nelle scuole che in altri ambienti frequentati da ragazzi. Le regole, comunque, sono chiare: si può donare il sangue, dopo un test, dai 18 ai 60 anni.

Gli uomini lo possono fare per le sacche intere quattro volte all’anno mentre le donne solamente due, identiche invece le quantità, da 6 a 10, per piastrine e plasma. «Ci sono giovani - conclude Morbin - e accade, soprattutto, con le ragazze che vorrebbero donare, ma non pesano il minimo dei chili richiesti, cinquanta, per cui non sono ammesse. Senza contare quarantenni con il colesterolo alto, dovuto ad alimentazione sbagliata, che dobbiamo bloccare per qualche mese».

Chiara Roverotto

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