<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Quattro assalti
al negozio
«Ora ho un’arma»

I cartelli affissi dal gioielliere dopo l’ultima tentata incursione ai  danni del suo negozio. COLORFOTO ARTIGIANA
I cartelli affissi dal gioielliere dopo l’ultima tentata incursione ai danni del suo negozio. COLORFOTO ARTIGIANA
I cartelli affissi dal gioielliere dopo l’ultima tentata incursione ai  danni del suo negozio. COLORFOTO ARTIGIANA
I cartelli affissi dal gioielliere dopo l’ultima tentata incursione ai danni del suo negozio. COLORFOTO ARTIGIANA

«Ho subito quattro tentativi di furto in un anno. Adesso ho tre tipi di allarme, le telecamere, i vetri antiproiettile e sono armato». Paolo Aldighieri, titolare della gioielleria al civico 212 di corso Fogazzaro, ne ha piene le tasche. Secondo il gioielliere, da quando la via è stata chiusa al traffico è diventata terra di conquista per ladri e vandali. E così è corso ai ripari: «Non ho solo il negozio, qui ci abito. Devo pensare alla mia incolumità e a quella di mia figlia. Se qualcuno mi entra in casa preferisco affrontare un processo piuttosto che essere aggredito».

VETRINE COME SIMBOLI. Basta fare quattro passi lungo il corso e dare un’occhiata alle vetrine dei negozi per rendersi conto del passaggio dei ladri. In poco più di un mese sono state commesse sei incursioni, tra tentate e riuscite; sette se si inserisce nel conteggio pure l’assalto fallito al centro medico specialistico in contrà Porta Santa Croce, il proseguimento di corso Fogazzaro. E poi ci sono i due scippi ai danni di altrettanti ciclisti. Qualcuno, come Aldighieri, ha scelto di non sostituire il vetro danneggiato del proprio punto vendita per farlo diventare un’icona del disagio vissuto dai commercianti. Su quella della gioielleria ci sono due cartelli con la scritta «Guarda sindaco!». Il proprietario assicura che non li rimuoverà fino a quando non verrà ascoltato dall’amministrazione comunale. Lo stesso messaggio compare pochi metri più in là, scritto con il pennarello bianco sulla porta d’ingresso dell’“Eternity lounge bar”, anch’essa presa a picconate qualche notte fa.

FURTI A RIPETIZIONE. Il colpo più eclatante dell’ultimo periodo è la spaccata al negozio di telefonia della “3”. A metterlo a segno è stata una banda composta da quattro minorenni, tre di origine nomade, diventati poi un caso mediatico per la foto che li ritraeva sorridenti e in posa nella caserma dei carabinieri. Poi c’è stata l’incursione notturna alla pizzeria d’asporto “Mì e lù” di Dario Randon e Davide Mantoan, dalla quale sono spariti circa 300 euro, e quella tentata qualche notte dopo nel vicino negozio di frutta e verdura “Delizia dell’Orto”. Non ha invece aspettato il calare delle tenebre il rapinatore che ha aggredito una donna all’interno della libreria antiquaria “Il libraio” per rubarle un computer: la vittima è riuscita a farlo arrestare, ma il responsabile è tornato in libertà subito dopo aver patteggiato una pena a un anno e sei mesi con la condizionale. È stato invece un atto di vandalismo quello che ha danneggiato uno dei basamenti delle colonne di palazzo Chiericati Pasini (ora Cavalloni) al civico 161, lo storico edificio tutelato dalle Belle Arti.

«CI SCAPPA IL MORTO». «Ho parlato con il sindaco Variati e con tutti gli assessori un mese fa, prima di subire l’ultima spaccata, e avevo spiegato loro quello che sta succedendo», afferma Aldighieri. Che prosegue: «La gente deve sapere che prima o poi ci scappa il morto. Il Comune ha raccolto 3 milioni di euro dalle multe: è ora di usare quella cifra per mettere le telecamere. Sarebbero soldi spesi bene». Il gioielliere non è il solo a chiedere l’installazione della videosorveglianza. Il suo parere è condiviso dalla maggior parte dei commercianti del corso, che non si sentono sicuri sia mentre lavorano sia quando abbassano le saracinesche per tornare a casa la sera. Per non parlare dell’ansia di trovarsi il punto vendita svaligiato quando arrivano la mattina per aprire. Un senso di insicurezza dilagante che ha contagiato pure alcuni residenti. C’è addirittura chi ha deciso di rivolgersi a una ditta di vigilanza privata per avere una pattuglia davanti all’ingresso della propria abitazione tutti i giorni, fino a mezzanotte.

Valentino Gonzato

Suggerimenti