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Profughi, aumento record: 2.600 presenze

Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane continuano senza sosta: quella dei profughi è diventata un’emergenza nazionale
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane continuano senza sosta: quella dei profughi è diventata un’emergenza nazionale
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane continuano senza sosta: quella dei profughi è diventata un’emergenza nazionale
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane continuano senza sosta: quella dei profughi è diventata un’emergenza nazionale

La matematica dell’accoglienza non è un’opinione e dice che negli ultimi quindici giorni il numero dei profughi arrivati nel Vicentino è salito di cento unità: erano 2.500 a metà mese, sfiorano i 2.600 oggi. E nelle prossime ore di richiedenti asilo ne arriveranno almeno un’altra cinquantina. Un record.

Perchè mai prima d’ora l’incremento è stato così consistente in così poco tempo. Il segnale inequivocabile di una situazione ormai fuori controllo lo si è avuto ieri l’altro quando il ministro dell’Interno Marco Minniti, dopo aver letto i dati degli sbarchi degli ultimi giorni, ha deciso di far invertire la rotta dell’aereo che lo stava portando negli Usa e di rientrare in Italia.

Ed anche a Vicenza, dove il pallottoliere viene aggiornato di giorno in giorno, è assai probabile che i numeri siano destinati ad aumentare ancora. «La situazione è in evoluzione e stiamo attendendo direttive dal ministero», spiega il viceprefetto vicario Lucio Parente.

E aggiunge: «Se siamo in emergenza? Guardi, l’emergenza è nazionale, non riguarda certamente solo la provincia berica. Qui, per il momento, la situazione è ancora sotto controllo».

Per quanto non si sa. Va da sé infatti che fino a qualche anno fa, quando il numero dei profughi era tutto sommato piuttosto contenuto, la situazione era gestibile più agevolmente. Ma adesso lo scenario è diverso e il livello di guardia è già stato superato. È tutta una questione di numeri: gli sbarchi proseguono sempre più numerosi e questi continui arrivi ricadono anche sul Vicentino, che al pari delle altre province si vede assegnare una quota di migranti cui dare ospitalità. E qui scatta un altro problemino perché non tutte le amministrazioni accolgono i profughi: ad oggi, seppur con una decina di enti locali che si sono aggiunti negli ultimi quattro mesi, i Comuni che hanno aperto le porte sono 73 su 120.

E non è un caso, forse, se quando Parente spiega che la prefettura si sta attrezzando per trovare soluzioni, cioè spazi disponibili dove ospitare i migranti, usa queste formula: nello spirito «possibilmente dell’accoglienza diffusa». Al momento, aggiunge, «stiamo attingendo a posti che già abbiamo», nel senso che ad oggi il punto di caduta sta nel saldo tra chi va via e chi arriva, ma i posti disponibili nel Vicentino sono comunque agli sgoccioli.

Ed è inevitabile visto che, come detto, l’asticella ha raggiunto in un lampo soglia 2.600. Per far fronte alla situazione di oggi e soprattutto di domani è in dirittura d’arrivo anche la pubblicazione, anticipata qualche giorno fa, di un nuovo bando per reperire 2.900 posti.

In verità questo bando «era già stato predisposto», ma lo si è dovuto riprendere in mano e aggiornare alla luce di alcune nuove direttive. In ogni caso, annuncia il viceprefetto vicario Parente, «a giorni uscirà il bando di gara, con il relativo capitolato».

Intanto, vanno gestiti i nuovi arrivi previsti e le prossime ore saranno, in questo senso, decisamente calde.

Roberta Labruna

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