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Vicenza

Primarie del Pd
Voto del morto?
«Caso di omonimia»

Il comitato dei garanti corregge il tiro
La scheda per il voto delle primarie del Pd in città
La scheda per il voto delle primarie del Pd in città
La scheda per il voto delle primarie del Pd in città
La scheda per il voto delle primarie del Pd in città

VICENZA. «Il voto del morto? Un caso di omonimia o una trascrizione errata». Il comitato dei garanti delle primarie corregge il tiro. A una settimana abbondante dalle urne che hanno decretato la vittoria di Otello Dalla Rosa, ora candidato sindaco del centrosinistra, e dopo una serie di approfondimenti, l’organismo di garanzia presieduto da Tommaso Ruggeri ha fatto maggiore (seppur non totale) chiarezza sul caso che aveva fatto in breve il giro d’Italia: quello del morto che avrebbe infilato la scheda nell’urna del 3 dicembre. Anzi, della morta. Risultava dai verbali delle primarie che fra i 6.387 votanti fosse annotato il nome di una donna che però è defunta. Ma la novità delle ultime ore è che «oltre a una donna defunta con quel nome ne esiste un’altra, tuttora in vita, che in città ha lo stesso nome», dice Ruggeri. Un caso di omonimia potrebbe essere la banale spiegazione di tutto. Ma «non è escluso», precisa Ruggeri, che «il nome sia stato scritto male. In ogni caso è stato trascritto in modo incompleto e perciò resta un’anomalia compresa tra le 19 da noi evidenziate: su quasi 6.400 votanti, sono pochissime. Il 3 dicembre resta una grande giornata di partecipazione».

 

Marco Scorzato

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