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Vicenza

Presidi dimezzati
Il caos reggenze
in 32 istituti berici

Il dirigente Mingardi: «Numeri scandalosi: lo Stato trasforma l’eccezione in regola e così ci guadagna»
Sindacati all’attacco: «Così si creano danni per tutti»
Anche nell’anno scolastico che sta per iniziare molti istituti saranno gestiti da dirigenti a scavalco
Anche nell’anno scolastico che sta per iniziare molti istituti saranno gestiti da dirigenti a scavalco
Anche nell’anno scolastico che sta per iniziare molti istituti saranno gestiti da dirigenti a scavalco
Anche nell’anno scolastico che sta per iniziare molti istituti saranno gestiti da dirigenti a scavalco

VICENZA. Tre giorni in una scuola, tre in un’altra. Collegi docenti doppi, consigli e riunioni che si moltiplicano, scrutini fiume. Sono gli oneri dei presidi reggenti, dirigenti che si ritrovano a gestire due istituti a scavalco senza la possibilità di rifiutare la richiesta da parte dell’Amministrazione. Ma al tempo stesso è anche la fotografia della scuola veneta che ai blocchi di partenza del nuovo anno si presenta con 123 incarichi di reggenza su sedi normodimensionate e 31 su sedi sottodimensionate, ovvero con meno di 600 alunni. In tutto 154 sedi che avranno un preside “dimezzato”, costretto a raggiungere scuole ai capi opposti della città o in comuni diversi. Una cifra record che insieme alla Lombardia fa del Veneto una delle regioni con il maggior numero di istituti privi di titolarità, come riporta l'elenco suddiviso per province pubblicato sul sito dell'Ufficio scolastico regionale. Vicenza è in buona compagnia e registra 26 incarichi a scavalco su sedi normodimensionate ai quali se ne aggiungono altri 6 su realtà in sofferenza di alunni, per un totale di 32 scuole che si contenderanno il dirigente. (...)

 

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Anna Madron

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